Studi su Giacomo Boni

La figura di Giacomo Boni (Venezia, 1859 - Roma, 1925), uno dei più celebri archeologi italiani tra Ottocento e Novecento),...

La figura di Giacomo Boni (Venezia, 1859 – Roma, 1925), uno dei più celebri archeologi italiani tra Ottocento e Novecento), è contraddistinta da un singolare percorso formativo e da una personalità altrettanto unica nell’ambito della cultura dell’Antico, nell’Italia post-unitaria e prefascista.

Il progetto intende riprendere le fila del suo percorso formativo e riaprire importanti capitoli sulle sue attività a Venezia e a Roma.
Parti integranti di questa ripresa degli studi su Boni saranno eventualmente dedicate ad altre figure coinvolte nel progetto culturale di educazione all’Antico nel Regno d’Italia, prima dell’avvento del fascismo.

Grazie a una ripresa degli studi sui circoli ruskiniani in Italia e sul ruolo che ebbero gli intellettuali formatisi negli Stati preunitari, in particolare a Venezia, nella costruzione del Regno d’Italia, sembra opportuno riprendere la vicenda di Giacomo Boni nella duplicità del suo percorso tra Venezia e Roma. La caratura del personaggio, genio sregolato, lavoratore infaticabile, autodidatta sostenuto da un maestro altrettanto geniale, sregolato e instancabile quale John Ruskin, permette di riaprire questioni scientifiche di importanza cruciale rimaste sempre a latere della ricerca, quali gli scavi in area marciana a Venezia e quelli riguardanti le origini del foro romano.

La peculiarità delle spinte formative di Boni, gli innovativi approcci all’archeologia, le sue scelte politiche delineano i tratti di una figura dalle alterne fortune, complessa e forse mai a fondo accettata e obiettivamente compresa, né al suo tempo, né successivamente.

Parti cruciali di questo progetto di ricerca sono dedicate all’analisi della figura di Eva Tea, storica dell’arte e archeologa, attraverso una documentazione del tutto inedita, e la raccolta e lo studio di una selezione di rassegne stampa inerenti alle campagne di scavo condotte a Venezia, ai lavori al Foro di Roma e al Palatino.

Coordinatore scientifico: Andrea Giardina

Responsabile scientifico: Myriam Pilutti Namer