Moneta E 3886

Classe: Monete Forma/Tipo: Denaro Materiale: Biglione Dimensioni: diam. mm 18 – peso: g 0,7 Stato di conservazione / restauri: Lievemente ossidata...

Classe: Monete
Forma/Tipo: Denaro
Materiale: Biglione
Dimensioni: diam. mm 18 – peso: g 0,7
Stato di conservazione / restauri: Lievemente ossidata
N. Inventario: E 3886
Collocazione: Settore O

Provenienza: Entella, Palazzo fortificato – Edificio inferiore (SAS 1) – Rinvenimento 1988

Contesto di provenienza: Crollo di tetto in tegole dell’ambiente XI (US 183)

Descrizione: D/croce patente, F.IPERATOR+; R/testa coronata di Federico II di prospetto, REX IERL’ ET SICIL’ (o REX IERL’ M.SICIL’).

Produzione: Zecca di Brindisi
Cronologia: 1225
Bibliografia: A. Corretti, Edificio medievale (SAS 1-2), «ASNP», s. III, XX, 2-3, 1990, 439-450; 433 (EN 25), tav. XCII, 3-4; Id., Resti medievali di Entella, in Dagli scavi di Montevago e di Rocca d’Entella un contributo di conoscenze per la storia dei Musulmani della Valle del Belice dal IX al XIII secolo. Atti del Convegno (Montevago 1990), a cura di G. Castellana, Agrigento 1992, 51-66; 55-56, fig. 7; Id., Entella, in Federico e la Sicilia. Dalla terra alla corona, Palermo 1995, 93-110; 106, scheda [A51].

 

Dagli oggetti alla storia: Quando questa moneta venne coniata nella zecca di Brindisi, nel 1225, a Entella il sogno di indipendenza inseguito da Muḥammad Ibn ʿAbbād era stato da poco infranto con l’uccisione dell’emiro ribelle e la sottomissione dei principali centri della rivolta. A niente era valso per gli abitanti di Entella e di Iato sfregiare gli odiati simboli del potere imperiale, o lo stesso volto di Federico II, riprodotti (come in questo caso) sulle monete che circolavano anche tra i Musulmani ribelli: la potenza dell’imperatore aveva prevalso.
 L’utilizzo di monete dell’acerrimo nemico da parte degli Entellini non deve stupire: con la morte di Ibd ḥAbbād era cessata anche la coniazione delle sue monete, e poiché il denaro era comunque necessario per le transazioni di ogni giorno si ricorreva a qualsiasi valuta, a volte anche reimpiegando monete antiche. Del resto, come si sa … pecunia non olet!

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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