Una legge contro l’uso del denaro
πρὸς τούτοις δ’ ἔτι νόμος ἕπεται πᾶσι τούτοις, μηδ’ ἐξεῖναι χρυσὸν μηδὲ ἄργυρον κεκτῆσθαι μηδένα μηδενὶ ἰδιώτῃ, νόμισμα δὲ ἕνεκα ἀλλαγῆς τῆς καθ’ ἡμέραν, ἣν δημιουργοῖς τε ἀλλάττεσθαι σχεδὸν ἀναγκαῖον, καὶ πᾶσιν ὁπόσων χρεία τῶν τοιούτων μισθοὺς μισθωτοῖς, δούλοις καὶ ἐποίκοις, ἀποτίνειν. ὧν ἕνεκά φαμεν τὸ νόμισμα κτητέον αὐτοῖς μὲν ἔντιμον, τοῖς δὲ ἄλλοις ἀνθρώποις ἀδόκιμον· κοινὸν δὲ Ἑλληνικὸν νόμισμα ἕνεκά τε στρατειῶν καὶ ἀποδημιῶν εἰς τοὺς ἄλλους ἀνθρώπους, οἷον πρεσβειῶν ἢ καί τινος ἀναγκαίας ἄλλης τῇ πόλει κηρυκείας, ἐκπέμπειν τινὰ ἂν δέῃ, τούτων χάριν ἀνάγκη ἑκάστοτε κεκτῆσθαι τῇ πόλει νόμισμα Ἑλληνικόν. ἰδιώτῃ δὲ ἂν ἄρα ποτὲ ἀνάγκη τις γίγνηται ἀποδημεῖν, παρέμενος μὲν τοὺς ἄρχοντας ἀποδημείτω, νόμισμα δὲ ἄν ποθεν ἔχων ξενικὸν οἴκαδε ἀφίκηται περιγενόμενον, τῇ πόλει αὐτὸ καταβαλλέτω πρὸς λόγον ἀπολαμβάνων τὸ ἐπιχώριον· ἰδιούμενος δὲ ἄν τις φαίνηται, δημόσιόν τε γιγνέσθω καὶ ὁ συνειδὼς καὶ μὴ φράζων ἀρᾷ καὶ ὀνείδει μετὰ τοῦ ἀγαγόντος ἔνοχος ἔστω, καὶ ζημίᾳ πρὸς τούτοις μὴ ἐλάττονι τοῦ ξενικοῦ κομισθέντος νομίσματος. γαμοῦντα δὲ καὶ ἐκδιδόντα μήτ’ οὖν διδόναι μήτε δέχεσθαι προῖκα τὸ παράπαν μηδ’ ἡντινοῦν, μηδὲ νόμισμα παρακατατίθεσθαι ὅτῳ μή τις πιστεύει, μηδὲ δανείζειν ἐπὶ τόκῳ, ὡς ἐξὸν μὴ ἀποδιδόναι τὸ παράπαν τῷ δανεισαμένῳ μήτε τόκον μήτε κεφάλαιον· ταῦτα δ’ ὅτι βέλτιστ’ ἐστὶν πόλει ἐπιτηδεύματα ἐπιτηδεύειν, ὧδε ἄν τις σκοπῶν ὀρθῶς ἂν αὐτὰ διακρίνοι, ἐπαναφέρων εἰς τὴν ἀρχὴν ἀεὶ καὶ τὴν βούλησιν.
2018 I anno
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Una legge contro l’uso del denaro
Inoltre, a tutte le prescrizioni di cui abbiamo parlato segue una legge, che cioè nessun privato possa neanche possedere alcuna quantità di oro e di argento, ma solo moneta per il cambio quotidiano, che devono sostanzialmente praticare di necessità gli artigiani e tutti, nella misura in cui servano tali mezzi per pagare un compenso ai lavoratori che lo percepiscono, schiavi e stranieri residenti in città. Per tali scopi diciamo che essi devono possedere moneta che abbia valore per loro e non ne abbia nessuno per gli altri; quanto alla valuta che sia riconosciuta comunemente da tutti, per le spese di spedizioni militari e di missioni all’estero – per esempio ambascerie, o un’altra forma necessaria alla città di invio ufficiale, qualora si debba mandare qualcuno all’estero –, per tutte queste occorrenze è indispensabile che la città sia dotata, di volta in volta, di moneta che abbia valore per i Greci. Nel caso in cui un privato cittadino sia obbligato per qualche motivo a recarsi all’estero, lo faccia dopo aver ottenuto il permesso dalle autorità, ma se dovesse tornare avendo con sé una rimanenza di valuta straniera, la versi alla città, ottenendone in cambio quella locale in proporzione. Qualora si scopra che qualcuno cerca di tenere questa moneta estera per sé, essa sia requisita come proprietà dello Stato e chi è complice del fatto e non lo denuncia sia colpito dalla maledizione e dal biasimo al pari di chi l’ha contrabbandata, e inoltre da una multa non inferiore in valore al denaro straniero introdotto in città.
Se un cittadino si sposa o dà una donna di cui abbia tutela in moglie, non dovrà dare né ricevere in alcun modo alcuna dote, né affidare de- naro a qualcuno che non è di sua fiducia, né prestare ad interesse, fa- cendo conto che è permesso non restituire a chi ha prestato né il capitale né gli interessi; e che queste siano le pratiche migliori da seguire per una città si potrà giudicare correttamente osservando le cose da questa prospettiva: se le si riconduce al alla volontà originaria (da cui sono scaturite).
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Domanda 1 of 12
1. Domanda
Nelle proposizioni νόμισμα δὲ ἕνεκα ἀλλαγῆς τῆς καθ’ ἡμέραν, ἣν δημιουργοῖς τε ἀλλάττεσθαι σχεδὸν ἀναγκαῖον, καὶ πᾶσιν ὁπόσων χρεία τῶν τοιούτων μισθοὺς μισθωτοῖς, δούλοις καὶ ἐποίκοις, ἀποτίνειν, che valore ha la parola ἣν?
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Domanda 2 of 12
2. Domanda
Nella subordinata τῇ πόλει αὐτὸ καταβαλλέτω πρὸς λόγον ἀπολαμβάνων τὸ ἐπιχώριον, che valore ha πρὸς λόγον?
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Domanda 3 of 12
3. Domanda
Dal punto di vista della morfologia la parola παρέμενος è un
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Domanda 4 of 12
4. Domanda
Che complemento esprime la particella ποθεν nella proposizione ἄν ποθεν ἔχων ξενικὸν οἴκαδε ἀφίκηται περιγενόμενον?
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Domanda 5 of 12
5. Domanda
Nella subordinata μηδ’ ἐξεῖναι χρυσὸν μηδὲ ἄργυρον κεκτῆσθαι μηδένα μηδενὶ ἰδιώτῃ, perché troviamo il perfetto κεκτῆσθαι e non il presente κτᾶσθαι?
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Domanda 6 of 12
6. Domanda
Nella subordinata ἐκπέμπειν τινὰ ἂν δέῃ si può riscontrare un iperbato.
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Domanda 7 of 12
7. Domanda
All’interno del segmento di frase ἐπαναφέρων εἰς τὴν ἀρχὴν ἀεὶ καὶ τὴν βούλησιν, la parola ἀρχὴν si riferisce allo stesso concetto indicato più su con ἄρχοντας, ossia le autorità cittadine.
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Domanda 8 of 12
8. Domanda
Che significato sembra avere la prescrizione μηδὲ νόμισμα παρακατατίθεσθαι ὅτῳ μή τις πιστεύει?
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Domanda 9 of 12
9. Domanda
Nella proposizione ὡς ἐξὸν μὴ ἀποδιδόναι τὸ παράπαν τῷ δανεισαμένῳ μήτε τόκον μήτε κεφάλαιον,
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Domanda 10 of 12
10. Domanda
Nella proposizione ἰδιούμενος δὲ ἄν τις φαίνηται, δημόσιόν τε γιγνέσθω καὶ ὁ συνειδὼς καὶ μὴ φράζων ἀρᾷ καὶ ὀνείδει μετὰ τοῦ ἀγαγόντος ἔνοχος ἔστω, qual è il soggetto di δημόσιόν τε γιγνέσθω?
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Domanda 11 of 12
11. Domanda
Quale, tra le città greche, era nella condizione descritta in questo brano di possedere moneta che aveva valore solo per i suoi abitanti e non per gli altri Greci?
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Domanda 12 of 12
12. Domanda
Questo testo contiene delle leggi che vengono date ad una città, come se fosse il legislatore a parlare. Da quale di queste opere proviene?
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