ELOGIO DELLE API Qua satis digna prosequar laude? Dicam animal quodammodo parvum hominis exemplar? Hoc humana excogitare non...
ELOGIO DELLE API
Qua satis digna prosequar laude? Dicam animal quodammodo parvum hominis exemplar? Hoc humana excogitare non potuit sollertia. Etiam ratio nostra, quae sub terris lucrum invenit, quae maria inquisitione sua sideribus inmiscuit, hoc tamen efficere, consequi, imitari non potuit. Iam primum futurae laudabilis vitae digna principia: non illas libido progenerat, domitrixque omnium animalium Venus, utque homines in excusationem sui fabulis tradiderunt, etiam deorum potens, has regnis suis excepit. Abest inimica virtutium voluptas castis sine labe corporibus: solae omnium non edunt fetus sed faciunt. Ipsae paulatim, sicut stipatae sunt per mella, vivescunt et, ut oportet, animal laboriosum ex opere nascitur. Inde ut adolevit iuventus et ad similes labores aetas roborata convaluit, relinquitur liber parentibus locus et, ne coacta in angustum multitudo nova turba laboret, quasi habita verecundiae ratione cedit populus minor, suspensumque proximis ramis examen humanas manus expectat; acceptas cum fide colit sedes. Et cum ingenia nostra, quae nos scilicet ambitiosi nostri aestimatores proxima divinis credimus, ad percipiendas disciplinas multo labore desudent, nulla apes nisi artifex nascitur. Quid credas aliud quam divinae partem mentis his animis inesse? Quid praecipuum referas? Non, ut cetera animalia per pastus vaga, incertum quieti capiunt cubile noctis arbitrio semper habitaturae, sed tutae sedes continent; urbes tectis, turba populos imitantur. Non ut ferae volucres, non praesentis modo cibi memores in diem vivunt; duraturus hiemi reponitur victus, et repletis vere cellis tutus annus est. Etiam cum ad humanos usus opera subducta sunt, reparare amissa contendunt et labor damno incenditur, et numquam deficit animus ante quam locus. Quid, quod inter animalia, quae non verba coniungunt, non vincla rationis invicem nectunt, tantus operis consensus est, tanta difficillimae rei laboris concordia? Non humano vitio in proximos quaeque usus lucrum ducit; in publicum vivitur, et communes opes congeruntur in medium, nec fas est delibare gustu prius quam plena horrea securos spondeant menses. Quis porro tantus ardor operis quaeve officiorum partitio, ut aliae congerant onera, aliae accipiant, aliae linant! Quae severitas in castiganda inertia! Multa dictu visuque miranda.
PS.QUINTILIANO
2016-4-anno
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Con quale encomio che sia alla loro altezza ne potrei parlare? Potrei dire che è un animale che in qualche modo è una piccola riproduzione dell’uomo? Questo animale nemmeno l’ingegnosità umana avrebbe potuto inventarlo. Persino il nostro intelletto, che ha trovato la ricchezza sotto la terra, che con la sua ricerca ha unito i mari alle stelle, questo tuttavia non sarebbe stato in grado di produrlo, eguagliarlo, imitarlo. Già da subito si vedono inizi degni della futura lodevole vita: non le genera il piacere sessuale, e Venere ‒ colei che assoggetta tutte le creature viventi e che, come gli uomini hanno tramandato nelle leggende a giustificazione di se stessi, è potente anche sugli dèi ‒ ha escluso queste creature dai suoi dominî. Il piacere che è nemico delle virtù è lontano dai corpi casti, senza macchia: uniche fra tutti gli esseri non partoriscono i feti, ma li creano. Esse, così come sono ammassate in mezzo al miele, prendono vita un po’ alla volta e, come si conviene, dal lavoro nasce un animale operoso. Poi, appena le giovani api hanno raggiunto la maturità e l’età ormai forte ha preso vigore per svolgere opere simili, lo spazio è lasciato libero per i genitori, e affinché una folla costretta in uno spazio ristretto non soffra per un nuovo gruppo, il popolo più giovane, come avvertendo un senso di rispetto, si allontana, e lo sciame sospeso sui rami vicini aspetta le mani dell’uomo; le dimore ricevute le cura fedelmente. E mentre le nostre menti, che noi, da superbi estimatori di noi stessi quali siamo, crediamo affini a quelle divine, per apprendere le discipline sudano con grande fatica, ogni ape nasce già abile al lavoro. Cosa altro credi che ci sia in queste anime se non la parte di un divino ingegno? Che qualità straordinaria si può riferire? Non scelgono, come gli altri animali che vagano per i pascoli, un giaciglio incerto per il riposo, destinate ad abitare sempre dove le coglie la notte, ma le ospitano dimore sicure; con gli alveari imitano le città, con lo stare in gruppo i popoli. Non sono come gli uccelli selvaggi, non vivono alla giornata, ricordandosi del cibo solo per l’immediato; il cibo viene messo via perché duri per l’inverno, e riempite le celle a primavera, l’anno è sicuro. Anche quando i loro prodotti vengono sottratti per le necessità umane, si sforzano di rifare le cose perdute e l’operosità è stimolata dalla perdita subìta, e mai la sollecitudine viene meno prima dello spazio a disposizione. E che dire del fatto che tra animali non uniti dall’uso della parola, non legati gli uni agli altri da vincoli razionali, c’è tanto accordo nel lavoro, tanta armonia nel compiere una cosa difficilissima? Non accade, come avviene per un difetto umano, che ciascuna volge il guadagno alle sue immediate necessità; si vive per la comunità, i beni comuni sono riuniti a disposizione di tutti, e non è lecito fare un assaggio prima che le celle riempite non garantiscano mesi senza preoccupazioni. E poi che grande solerzia nel lavoro, o che suddivisione dei compiti, sì che alcune riuniscono i carichi, altre li ricevono, altre li sigillano. Che severità nel punire l’inoperosità! Molte cose mirabili a dirsi e a vedersi.
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Recensione
Risposto
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Domanda 1 of 12
1. Domanda
Con che modo e tempo verbale si rende il potuit di hoc humana excogitare non potuit sollertia?
Corretto
Non corretto
Domanda 2 of 12
2. Domanda
Come si traduce l’espressione deorum potens?
Corretto
Non corretto
Domanda 3 of 12
3. Domanda
Nella frase ne coacta in angustum multitudo nova turba laboret in che caso è l’espressione nova turba?
Corretto
Non corretto
Domanda 4 of 12
4. Domanda
Qual è la corretta traduzione di quasihabita verecundiae ratione?
Corretto
Non corretto
Domanda 5 of 12
5. Domanda
La frase nulla apes nisi artifex nascitur si può correttamente tradurre con «ogni ape nasce artigiana».
Corretto
Non corretto
Domanda 6 of 12
6. Domanda
Quid credas e quid… referas che forme di congiuntivo indipendente sono?
Corretto
Non corretto
Domanda 7 of 12
7. Domanda
incertum quieti capiunt cubile noctis arbitrio semper habitaturae: scegli la corretta traduzione.
Corretto
Non corretto
Domanda 8 of 12
8. Domanda
urbes tectis, turba populos che figura retorica è?
Corretto
Non corretto
Domanda 9 of 12
9. Domanda
La traduzione corretta dell’espressione repletis vere cellis è «riempite veramente le celle».
Corretto
Non corretto
Domanda 10 of 12
10. Domanda
Nella relativa quae non verba coniungunt, non vincla rationis invicem nectunt
Corretto
Non corretto
Domanda 11 of 12
11. Domanda
Che significato daresti al verbo ducit nella frase in proximos quaeque usus lucrum ducit?
Corretto
Non corretto
Domanda 12 of 12
12. Domanda
Delibare gustu: che valore ha l’ablativo gustu?
Corretto
Non corretto
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