Ceterum ingentia animi bona, illam indolem, qua omnes reges antecessit, illam in subeundis periculis constantiam, in rebus moliendis efficiendisque...
Ceterum ingentia animi bona, illam indolem, qua omnes reges antecessit, illam in subeundis periculis constantiam, in rebus moliendis efficiendisque velocitatem, in deditos fidem, in captivos clementiam, in voluptatibus permissis quoque et usitatis temperantiam, haud tolerabili vini cupiditate foedavit. Hoste et aemulo regni reparante cum maxime bellum, nuper subactis quos vicerat novumque imperium aspernantibus, de die inibat convivia, quibus feminae intererant, non quidem quas violari nefas esset, quippe paelices licentius, quam decebat, cum armato vivere adsuetae. Ex his una Thais, et ipsa temulenta, maximam apud omnes Graecos initurum gratiam adfirmat, si regiam Persarum iussisset incendi: expectare hoc eos, quorum urbes barbari delessent. Ebrio scorto de tanta re ferente sententiam, unus alter, et ipsi mero onerati, adsentiuntur. Rex quoque avidior fuit quam patientior: “Quin igitur ulciscimur Graeciam, et urbi faces subdimus?” Omnes incaluerant mero: itaque surgunt temulenti ad incendendam urbem, cui armati pepercerant. Primus rex ignem regiae iniecit, tum convivae et ministri paelicesque. Multa cedro aedificata erat regia: quae celeriter igne concepto late fudit incendium. Quod ubi exercitus, qui haud procul urbe tendebat, conspexit, fortuitum ratus ad opem ferendam concurrit. Sed ut ad vestibulum regiae ventum est, vident regem ipsum adhuc aggerentem faces. Omissa igitur quam portaverant, aqua ipsi aridam materiem in incendium iacere coeperunt. Hunc exitum habuit regia totius Orientis, unde tot gentes antea iura petebant, patria tot regum, unicus quondam Graeciae terror, molita mille navium classem et exercitus, quibus Europa inundata est, contabulato mari molibus perfossisque montibus, in quorum specus fretum inmissum est. Ac ne tam longa quidem aetate, quae excidium eius secuta est, resurrexit. Alias urbes habuere Macedonum reges, quas nunc habent Parthi: huius vestigium non inveniretur, nisi Araxe amnis ostenderet. Haud procul moenibus fluxerat: inde urbem fuisse viginti stadiis distantem credunt magis quam sciunt accolae. Pudebat Macedones tam praeclaram urbem a comissabundo rege deletam esse. Itaque res in serium versa est, et imperaverunt sibi ut crederent illo potissimum modo fuisse delendam.
CURZIO RUFO
2017-1-anno
Data di scadenza: 0
Quiz Summary
0 of 12 Domande completed
Domande:
Informazioni
You have already completed the quiz before. Hence you can not start it again.
Quiz is loading…
You must sign in or sign up to start the quiz.
È necessario innanzitutto completare quanto segue:
Risultati
Quiz complete. Results are being recorded.
Risultati
0 of 12 Domande answered correctly
Il tuo tempo:
Tempo scaduto
Hai raggiunto 0 di 0 punto(i), (0)
Punti guadagnati: 0 di 0, (0) 0 Essay(s) Pending (Possible Point(s): 0)
Categorie
Non categorizzato0%
Eppure, con una intollerabile bramosia di vino egli macchiò le sue grandi qualità morali, quel carattere che gli permise di superare tutti i re, quella fermezza nell’affrontare i pericoli, la rapidità nell’organizzare imprese e nel realizzarle, la lealtà nei confronti di chi gli si era consegnato, la clemenza verso i prigionieri e la moderazione nel godere dei piaceri, perfino quelli leciti e consueti. Mentre il suo nemico e rivale per il regno rinnovava con la massima cura i preparativi per la guerra, egli, nonostante da poco tempo avesse ridotto in suo potere le genti che aveva sconfitto e questi ultimi fossero riottosi verso il nuovo potere, perfino in pieno giorno si concedeva banchetti ai quali partecipavano donne, non certo di quelle al cui pudore era empietà attentare, trattandosi di concubine abituate a vivere con i soldati in maniera più licenziosa di quanto fosse conveniente. Una tra queste, Taide, ebbra anche lei di vino, disse che si sarebbe meritato la riconoscenza di tutti i Greci, se avesse dato ordine di bruciare la reggia dei Persiani; questo, diceva, era il risarcimento che si aspettavano coloro le cui città erano state distrutte dai barbari. Mentre la prostituta avvinazzata pronunciava il suo parere su una decisione così importante, i convitati, ubriachi pure loro, assentirono uno dopo l’altro. Anche il re si comportò con più ardore che ponderatezza: “Perché anzi non vendichiamo la Grecia e non diamo alle fiamme la città?”. Il vino aveva infervorato l’animo di tutti: si alzarono perciò ubriachi allo scopo di bruciare la città che, armi alla mano, avevano risparmiato. Il re gettò per primo una fiaccola sulla reggia; poi fu la volta dei convitati, dei servitori e delle prostitute. La reggia era stata realizzata con grandi quantità di cedro; questo, una volta appiccato il fuoco, propagò rapidamente l’incendio in lungo e in largo. Quando l’esercito, che era accampato non molto lontano dalla città, vide le fiamme, pensando che si trattasse di un incidente, accorse a portare aiuto. Giunti all’ingresso della regia, i soldati videro il re ancora intento ad ammucchiare fiaccole. Lasciata dunque da parte l’acqua che avevano portato con sé, si diedero a gettare legname secco in mezzo all’incendio. Questa fu la fine della capitale che governò sull’intero Oriente, a cui in passato tante popolazioni chiedevano leggi, patria di tanti re e, una volta, unico motivo di paura per la Grecia, capace di allestire una flotta di mille navi ed eserciti, con i quali invase l’Europa dopo aver ricoperto di tavole il mare e scavato nelle montagne gallerie all’interno delle quali furono fatti entrare i flutti. Nemmeno in tutto il tempo che seguì la sua distruzione essa risorse mai più. I re dei Macedoni occuparono altre città, ora possedute dai Parti: di questa città, invece, non si scorgerebbe traccia, se il fiume Arasse non ne mostrasse una. Il suo corso non era lontano dalle mura: gli abitanti delle zone vicine, per ipotesi più che per conoscenza reale, sostengono che la città distasse da lì una ventina di stadi. I Macedoni si vergognavano del fatto che una città così illustre fosse stata distrutta dal re in preda ai fumi del vino. Così il fatto fu trasformato in una vicenda seria ed essi si imposero di credere che quello fosse l’unico modo in cui la città doveva perire.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Current
Recensione
Risposto
Corretto
Non corretto
Domanda 1 of 12
1. Domanda
Nei due complementi in subeundis periculis e in rebus moliendis efficiendisque abbiamo due gerundi.
Corretto
Non corretto
Domanda 2 of 12
2. Domanda
Quale figura retorica è riconoscibile nei due complementi citati sopra?
Corretto
Non corretto
Domanda 3 of 12
3. Domanda
Qual è la corretta traduzione di in deditos fidem, in captivos clementiam?
Corretto
Non corretto
Domanda 4 of 12
4. Domanda
Chi è il soggetto sottinteso del verbo foedavit?
Corretto
Non corretto
Domanda 5 of 12
5. Domanda
Come si definisce la costruzione Hoste et aemulo regni reparante cum maxime bellum?
Corretto
Non corretto
Domanda 6 of 12
6. Domanda
Qual è il soggetto sottinteso della relativa quos vicerat ?
Corretto
Non corretto
Domanda 7 of 12
7. Domanda
È corretto tradurre il verbo adfirmat con un passato remoto.
Corretto
Non corretto
Domanda 8 of 12
8. Domanda
exspectare hoc eos, quorum urbes barbari delessent è una frase infinitiva: di che tipo?
Corretto
Non corretto
Domanda 9 of 12
9. Domanda
Come si traduce unus alter nella frase unus alter, et ipsi mero onerati, adsentiuntur?
Corretto
Non corretto
Domanda 10 of 12
10. Domanda
Qual è l’infinito presente del verbo pepercerant?
Corretto
Non corretto
Domanda 11 of 12
11. Domanda
Nella frase vident regem ipsum adhuc aggerentem facem, come si definisce il participio aggerentem?
Corretto
Non corretto
Domanda 12 of 12
12. Domanda
La frase ut crederent illo potissimum modo fuisse delendam è una frase completiva: di che tipo?
Corretto
Non corretto
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti una migliore navigazione. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie.
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento del sito web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Tuttavia, la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe influire sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questa categoria include solo i cookie che garantiscono le funzionalità di base e le caratteristiche di sicurezza del sito web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.
I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare le prestazioni del sito Web e aiutano a fornire una migliore esperienza utente per i visitatori.
I cookie analitici vengono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche del numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.
I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Questi cookie tracciano i visitatori attraverso i siti Web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati.