L’inno omerico ad Hermes contiene l’eziologia di una invenzione del dio: quale?

L’esito dei processi per i quali sono state scritte le orazioni dicaniche in nostro possesso ci è in genere ignoto; possiamo tuttavia ricostruirlo da allusioni contenute nelle orazioni stesse.

Euripide si servì del deus ex machina solo nelle ultime tragedie.

Il più antico oratore attico del quale possiamo leggere orazioni integre è

εἴην δὴ τότ’ ἐγὼ Φολεγάνδριος ἢ Σικινήτης
ἀντί γ’ ’Αθηναίου πατρίδ’ ἀμειψάμενος·
αἶψα γὰρ ἂν ϕάτις ἥδε μετ’ ἀνθρώποισι γένοιτο·
“’Αττικὸς οὗτος ἀνήρ, τῶν Σαλαμιναϕετέων”.

Oh, foss’io cittadino di Sicino, o di Folegandro,
Non Ateniese, non più; patria potessi mutare!
subito allora la voce alle genti cotale verrebbe:
“Attico è questi: i suoi lasciano andar Salamina”.

Chi lo ha scritto?

Nel 335 a.C. Alessandro Magno, irritato per la rivolta antimacedone scoppiata in Grecia, fece radere al suolo la città di Tebe, che in maniera più manifesta di tutte aveva ad essa aderito. Templi a parte, venne risparmiato solo un edificio, per la precisione…

Quali delle seguenti affermazioni sono vere per i Persiani di Eschilo?

Nell’Archeologia Tucidide delinea la storia greca dal passato remoto fino alle guerre persiane e ai primi contrasti fra Atene e Sparta:

Scrisse l’orazione Per l’invalido.

Apollonio Rodio fu soprintendente della biblioteca di Alessandria.

Scrisse un famoso encomio di Roma:

Associa a ciascun libro della Repubblica di Platone il mito o il racconto in esso contenuto.