Letteratura italiana 3.8
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Domanda 1 of 5
1. Domanda
Quanti sono gli Inni sacri portati a termine da Manzoni?
CorrettoNon corretto -
Domanda 2 of 5
2. Domanda
Si considerino i seguenti versi tratti dal coro dell’atto IV dell’Adelchi di Alessandro Manzoni: «Sparsa le trecce morbide / Sull’affannoso petto, / Lenta le palme, e rorida / Di morte il bianco aspetto, / Giace la pia, col tremolo / Sguardo cercando il ciel.» (vv. 1-6).
Come si possono definire i costrutti sparsa le trecce, lenta le palme e rorida il bianco petto?
CorrettoNon corretto -
Domanda 3 of 5
3. Domanda
Si considerino i seguenti versi tratti da Marzo 1821 di Alessandro Manzoni: «Chi potrà della gemina Dora, / della Bormida al Tanaro sposa, / del Ticino e dell’Orba selvosa / scerner l’onde confuse nel Po; / chi stornargli del rapido Mella / e dell’Oglio le miste correnti, / chi ritoglierli i mille torrenti / che la foce dell’Adda versò, // quello ancora una gente risorta / potrà scindere in volghi spregiati, / e a ritroso degli anni e dei fati, / risospingerla ai prischi dolor.» (vv. 17-28).
Quale figura retorica coinvolge l’intero passo citato?
CorrettoNon corretto -
Domanda 4 of 5
4. Domanda
«una gente che libera tutta, / o fia serva tra l’Alpe ed il mare; / una d’arme, di lingua, d’altare, …» (A. Manzoni, Marzo 1821, vv. 29-31): quali sono gli altri tre ambiti che definiscono l’unità della «gente» d’Italia secondo Manzoni?
CorrettoNon corretto -
Domanda 5 of 5
5. Domanda
Si esaminino i brani riportati, riguardanti uno stesso episodio della vicenda di Gertrude, e si identifichi la redazione del romanzo manzoniano da cui ciascuno di essi è stato tratto.
Ordina elementi
- Fermo e Lucia (1821-23)
- L’edizione Quarantana.
- L’edizione Ventisettana
-
A) «Accadde un giorno che la Signora venuta a parole con costei la aspreggiò, e la trattò con tali termini di villania, che la suora dimenticata ogni cautela, si lasciò sfuggire dalla chiostra dei denti: ch’ella sapeva qualche cosa, e che a tempo e luogo l’avrebbe detto a cui si doveva. La Signora non ebbe più pace. Che orrenda consulta! le tre sciagurate, e i loro infernale consigliero deliberarono sul modo di imporre silenzio alla suora. […] La meschina cadde nel laccio. Venuta la notte ella si trovò nel corridoio, dove la suora omicida le venne incontro chetamente, e la condusse nella sua cella […]»
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B)«Per qualche tempo, non parve che nessuna pensasse più in là; ma un giorno che la signora, venuta a parole con una conversa, per non so che pettegolezzo, si lascò andare a maltrattarla fuori di modo, e non la finiva più, la conversa, dopo aver sofferto, ed essersi morse le labbra un pezzo, scappatale finalmente la pazienza, buttò là una parola, che lei sapeva qualche cosa, e che, a tempo e luogo, avrebbe parlato. Da quel momento in poi, la signora non ebbe più pace. Non passo però molto tempo, che la conversa fu aspettata in vano, una mattina, a’ suoi ufizi consueti: si va a veder nella sua cella, e non si trova: è chiamata ad alta voce; non risponde: cerca di qua, cerca di là, gira e rigira, dalla cima al fondo; non c’è in nessun luogo. […] Forse se ne sarebbe potuto saper di più, se, in vece di cercar lontano, si fosse scavato vicino.»
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C)«Per qualche tempo non parve che alcuna pensasse più in là; ma un giorno che la signora, venuta a parole con una suora conversa per non so che pettegolezzo, si lasciò andare a svillaneggiarla fuor di modo e senza posa, la conversa dopo aver sofferto un poco e roso il freno, rinnegata finalmente la pazienza, gittò un motto, ch’ella sapeva qualche cosa, e che a suo tempo avrebbe parlato. Da quel punto in poi la signora non ebbe più pace. Non andò però molto che la conversa un mattino fu aspettata invano ai suoi uffici consueti: si andò a cercarla nella sua cella, e non vi si rinvenne; e chiamata ad alte voci, non risponde: fruga, rifruga, rimugina, di qua, di là, di su, di giù, dalla cantina al solaio, non v’è in nessun luogo. […] Forse se ne sarebbe potuto saper di più, se invece di cercar lontano, si fosse scavato da presso.»
CorrettoNon corretto