Per quale ragione è importante, nella storia della cultura popolare americana, il romanzo The Virginian, pubblicato nel 1902 da Owen Wister (1860–1938), considerato il padre del western (e da cui fu tratto una serie televisiva negli anni Sessanta, per NBC, di cui qui sopra vedete i titoli di testa)?

Il debutto di Superman, il primo dei moderni supereroi, è nel 1938, dalla penna dei fumettisti Jerry Siegel e Joe Shuster. Questa figura di Ubermensch all’americana -un po’ ridicola nella sua presentazione, a metà tra l’ercole di uno sword and sandal (quelli che in Italia si chiamano film peplum) e un uomo forzuto del circo- ha attirato l’attenzione di molti critici letterari e intellettuali: perché è il supereroe ‘etico’ per eccellenza; perché è immortale e invulnerabile, riflesso fumettistico di una cultura, quella statunitense del XX secolo, imbevuta di un ottimismo talmente pervasivo da non poter pensare di mettere a rischio la vita dei suoi eroi; infine, perché vive sotto l’identità di un uomo comune, Clark Kent, un meccanismo che aiuta il lettore ad identificarsi ancora meglio con l’eroe. Di Superman come emblema di una certa letteratura popolare ha parlato anche un autore nostrano, Umberto Eco, in un saggio edito in Apocalittici e integrati. Comunicazioni di massa e teorie della cultura di massa (Milano 1964), dove ne ha discusso per riflettere del rapporto tra cultura ‘alta’ e ‘bassa’ e sul ruolo della cultura ‘pop’ come riflesso dei valori della società. Quali tra queste caratteristiche attribuisce Eco al ‘mito’ di Superman?

Chi erano gli Almanac Singers?

Come si chiama la canzone, scritta dal Newyorkese Abel Meeropol nel 1937 e portata alla fama dalla cantante Billie Holiday nel 1939, che denunciava il fenomeno dei linciaggi contro gli Afroamericani nel Sud degli Stati Uniti, e che è da alcuni considerato il momento di inizio del movimento per i diritti civili?

In quale anno si svolse la cosiddetta «Summer of Love» a San Francisco, con il suo epicentro nel quartiere di Haight-Ashbury?