Ricerche epigrafiche in Sicilia e Magna Grecia

La documentazione epigrafica proveniente dagli scavi nei siti di Segesta, Entella e Kaulonia costituisce un insieme cospicuo di testi, molti...

La documentazione epigrafica proveniente dagli scavi nei siti di Segesta, Entella e Kaulonia costituisce un insieme cospicuo di testi, molti dei quali ancora inediti o pubblicati in singoli contributi.

 

Nell’ambito delle ricerche sui materiali segestani è in corso lo studio delle iscrizioni greche e latine di Segesta. Il corpus, che si intende pubblicare nella sua interezza, include i materiali provenienti da vecchi scavi e dalle più recenti indagini sul campo. Le epigrafi, di diversa cronologia e funzione, costituiscono un corpus documentario di grande interesse, che contribuisce in modo sostanziale alla ricostruzione della storia dell’antica Segesta accanto ai dati archeologici e letterari. Alcuni documenti, di grande valore storico, riceveranno così un’opportuna valorizzazione, come l’iscrizione monumentale latina di Onasus, che decorava la piazza triangolare di Segesta, le iscrizioni greche di lavori pubblici, l’iscrizione del bouleuterion con il nome dell’architekton.
Dall’area elima proviene anche un gruppo di tavolette bronzee già conosciute dagli anni Settanta del secolo scorso e ora note come «decreti di Entella e Nakone». Si tratta di documenti redatti in greco che hanno conosciuto peculiari vicende di rinvenimento e offrono un quadro unico di molti aspetti delle due città che li hanno emanati. Pubblicati preliminarmente da G. Nenci e in seguito da C. Ampolo, essi saranno presto oggetto di una nuova edizione integrale che analizza la sequenza dei documenti, propone nuove letture e delinea il quadro storico e culturale di riferimento.
In ambito magnogreco, il recente restauro di oggetti in bronzo dall’area del santuario della antica Kaulonia ha consentito il recupero di materiale epigrafico di notevole interesse storico. Merita particolare attenzione la cosiddetta Tabula Cauloniensis, iscrizione metrica incisa in alfabeto acheo su una tabella in bronzo, risalente al V sec. a.C. Con le sue 18 linee, essa costituisce la più lunga iscrizione in alfabeto acheo finora nota. Il testo dell’iscrizione contiene non solo indicazioni sui culti praticati nel santuario, ma offre anche elementi per la conoscenza dell’agora dell’antica Kaulonia. L’editio princeps prevede un ampio commento storico, archeologico e letterario.

Coordinatore scientifico: Carmine Ampolo
Collaboratori: Anna Magnetto, Donatella Erdas, Emilio Rosamilia

 

 

 

“Passeggiando per l’antica Segesta… in Normale. le Inscriptiones Segestanae