Premio “Giuseppe Nenci” 2020

Il XXI Premio di Studio “Giuseppe Nenci” è stato assegnato alla Dott.ssa Thea Sommerschield (Università di Oxford).

Premio “Giuseppe Nenci” 2020

Il giorno 12 novembre, nella Sala Azzurra della Scuola Normale Superiore, alla presenza della Direttrice del Laboratorio SAET, Prof.ssa Anna Magnetto e della Dott.ssa José Rallo (Donnafugata s.r.l.), in collegamento da remoto, ha avuto luogo, in diretta streaming, la consegna del Premio di Studio “Giuseppe Nenci”.

Il Premio, bandito dalla Scuola Normale Superiore ed erogato dall’azienda “Donnafugata s.r.l.”, è riservato alla migliore tesi di laurea magistrale, di specializzazione o di dottorato dedicata a problematiche storico-archeologiche della Sicilia occidentale ed è stato assegnato per l’anno 2020 alla Dott.ssa Thea Sommerschield (University of Oxford), collegata da remoto, per la sua tesi di dottorato dal titolo: Breaking boundaries: a study of sociocultural identities in Archaic and Classical western Sicily.

La Commissione giudicatrice, costituita dai Professori Carmine Ampolo (Presidente), Gianfranco Adornato e Maria Cecilia Parra, sulla base dell’esame comparativo della documentazione presentata, ha deliberato all’unanimità l’assegnazione del premio con la seguente motivazione:

Motivazione:

La tesi di dottorato discussa dalla Dott.ssa Thea Sommerschield presso l’Università di Oxford, dedicata alle identità socio-culturali della Sicilia occidentale in età arcaica e classica, esamina la documentazione funeraria ed epigrafica di un gruppo di contesti significativi della Sicilia occidentale e ne dà una interpretazione storico-antropologica, aggiornata dal punto di vista teorico e metodologico. Il lavoro è ben documentato e condotto con scrupolo. L’analisi è attenta sia al contesto locale che ai rapporti in Sicilia e nell’ambito mediterraneo. Molto apprezzabili lo studio della necropoli di Manico di Quarara, che tiene conto delle testimonianze in lingua epicoria e del loro significato storico, e il riesame del contesto degli horoi e delle stele del santuario selinuntino del Meilichios, in particolare la lettura del formulario votivo dei segnacoli iscritti e quella diacronica delle trasformazioni cultuali espresse da questi segnacoli di offerte, aniconici e figurati, prima e dopo il discrimine della distruzione cartaginese del 409 a.C.

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