Descrizione: Tondello largo e spesso. D/testa elmata (Atena) a ds.; R/arco e clava [ΑΓΥΡΙ] ΝΑΙ Ο [Ν]. Coniata D/ su R/ e viceversa su: D/testa di Zeus Eleutherios a ds. Ζ[ΕΥΣ ΕΛ ΕΥ ΘΕΠΙΟΣ]; R/fulmine [ΣΥΡΑ]ΚΟ[ΣΙΩΝ].
Dagli oggetti alla storia: L’interesse di questa moneta della zecca di Agyrion, antica città della Sicilia centra
le (oggi in provincia di Enna), risiede sia nella sua storia intrinseca, sia nel contesto in cui è stata ritrovata a Entella. Monete di questo tipo, riconiate su esemplari di Siracusa (o di Agirio stessa, con la stessa raffigurazione sul D/), mostrano lo stretto legame della città con Siracusa, o all’epoca della symmachia di Dione (355 a.C.), o a quella di Timoleonte (344-339 a.C.) o al periodo di pacificazione successivo alla battaglia del Crimiso (339 a.C.). Simbolo forte dell’alleanza (symmachia) tra le città è proprio il sottotipo “testa di Zeus Eleutherios / fulmine” rappresentato su questa moneta, la cui emissione è forse da attribuire al periodo che segue la caduta del tiranno Apolloniade (post 339 a.C., entro il 300 a.C.) e a mercenari campani. Un’ipotesi, quest’ultima, ricca di suggestioni all’interno del contesto entellino, dove la loro presenza caratterizza la vita della città a partire dalla fine del V sec. a.C. Il suo rinvenimento nello strato di crollo del tetto nell’ambiente E del granaio ellenistico è un importante elemento a conferma della cronologia dello strato e della repentina distruzione dei vani E e D dell’edificio, a causa di un devastante incendio.