Moneta E 3849

Classe: Monete Forma/Tipo: Hemilitron (sottotipo siracusano) Materiale: Bronzo Dimensioni: diam. mm 23; peso g 11,58 Stato di conservazione / restauri: Complessivamente...

Classe: Monete
Forma/Tipo: Hemilitron (sottotipo siracusano)
Materiale: Bronzo
Dimensioni: diam. mm 23; peso g 11,58
Stato di conservazione / restauri: Complessivamente ben conservata e leggibile. Bruciata per metà ca. della superficie
N. Inventario: E 3849
Collocazione: Settore O
Provenienza: Entella, Area edifici pubblici nel vallone Est – Granaio ellenistico – Rinvenimento 1989
Contesto di provenienza: Strato di crollo (US 383) di copertura fittile e lignea nell’ambiente E del granaio.

Descrizione: Tondello largo e spesso. D/testa elmata (Atena) a ds.; R/arco e clava [ΑΓΥΡΙ] ΝΑΙ Ο [Ν]. Coniata D/ su R/ e viceversa su: D/testa di Zeus Eleutherios a ds. Ζ[ΕΥΣ ΕΛ ΕΥ ΘΕΠΙΟΣ]; R/fulmine [ΣΥΡΑ]ΚΟ[ΣΙΩΝ].

Produzione: Zecca di Agirio, su conio siracusano
Cronologia: 344-336 a.C., o prima (hemilitron di Siracusa); 339-300 a.C. (emissione di Agirio)
Bibliografia: M.C. Parra et al., Edificio ellenistico (SAS 3), «ASNP», s. III, XXII, 3, 1992, 649-700; 655-656, 676-677 (Inv. EN 62), tav. XVIII, 1-2; M.C. Parra et al., L’edificio ellenistico nella conca orientale, in Entella I, a cura di G. Nenci, Pisa 1995, 9-73; 61-62, fig. 46; S. Frey-Kupper, Ritrovamenti monetali da Entella (scavi 1984-1997), in Terze Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Gibellina-Erice-Contessa Entellina 1997), Pisa-Gibellina 2000, 479-498; 486-488, tav. XCIV, 9.

 

Dagli oggetti alla storia: L’interesse di questa moneta della zecca di Agyrion, antica città della Sicilia centra
le (oggi in provincia di Enna), risiede sia nella sua storia intrinseca, sia nel contesto in cui è stata ritrovata a Entella. Monete di questo tipo, riconiate su esemplari di Siracusa (o di Agirio stessa, con la stessa raffigurazione sul D/), mostrano lo stretto legame della città con Siracusa, o all’epoca della symmachia di Dione (355 a.C.), o a quella di Timoleonte (344-339 a.C.) o al periodo di pacificazione successivo alla battaglia del Crimiso (339 a.C.). Simbolo forte dell’alleanza (symmachia) tra le città è proprio il sottotipo “testa di Zeus Eleutherios / fulmine” rappresentato su questa moneta, la cui emissione è forse da attribuire al periodo che segue la caduta del tiranno Apolloniade (post 339 a.C., entro il 300 a.C.) e a mercenari campani. Un’ipotesi, quest’ultima, ricca di suggestioni all’interno del contesto entellino, dove la loro presenza caratterizza la vita della città a partire dalla fine del V sec. a.C. Il suo rinvenimento nello strato di crollo del tetto nell’ambiente E del granaio ellenistico è un importante elemento a conferma della cronologia dello strato e della repentina distruzione dei vani E e D dell’edificio, a causa di un devastante incendio.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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