Dagli oggetti alla storia: L’interesse che suscita questa moneta non deriva né dal suo valore intrinseco (non elevato) né dalla sua rarità (nel III sec. a.C. ne circolavano molti esemplari in Sicilia). Piuttosto, è notevole il suo contesto di ritrovamento, insieme a oggetti tutti databili nella prima metà del XIII secolo. E non è l’unica moneta antica raccolta nei livelli di uso o abbandono dell’edificio medievale. Come spiegarne la presenza in un contesto di 15 secoli più tardo?
In età medievale, Entella era disseminata di rovine antiche. Scavi e sbancamenti per nuove costruzioni portavano alla luce reperti antichi. Rocchi di colonna, capitelli, blocchi squadrati in pietra erano recuperati e reimpiegati ad esempio nelle murature del palazzo e dell’edificio inferiore, dove sono ancora visibili. I metalli recuperati potevano essere facilmente rilavorati. Le monete antiche potevano poi essere utilizzate come valuta corrente per piccoli scambi, sulla base del valore intrinseco del metallo. Esistono documenti dell’epoca delle Crociate che descrivono fortunati ritrovamenti di monete antiche reimpiegate dai Crociati.
Chissà poi se l’ignoto occupante del Palazzo, rigirando tra le mani quell’antica moneta, avrà visto nell’aquila del rovescio un presagio, ingannevole, di vittoria.