Coppo bollato E 3324

Classe: Laterizi bollati Forma/Tipo: Coppo a margine ingrossato Materiale: Ceramica Dimensioni: lungh. max. cons. 40,9, largh max cons. 22,5, spess....

Classe: Laterizi bollati
Forma/Tipo: Coppo a margine ingrossato
Materiale: Ceramica
Dimensioni: lungh. max. cons. 40,9, largh max cons. 22,5, spess. 2 – cartiglio: 10 x 2,1; alt. lettere 2
Stato di conservazione / restauri: Si conservano parte del margine anteriore, ingrossato, e del margine sin. La lacuna sul lato ds. interessa parte dell’estremità inferiore del cartiglio.
N. Inventario: E 3324
Collocazione: Settore N – Vetrina N
Provenienza: Entella, Area edifici pubblici nel pianoro sommitale meridionale – Resti di strutture da età ellenistica a prima età imperiale (SAS 16) – Rinvenimento 1992
Contesto di provenienza: Strato di abbandono superficiale (US 16002) di parte dell’edificio
Descrizione: Coppo con bordo ingrossato, a profilo curvilineo, sottolineato da due larghe solcature. Sul lato destro, bollo in caratteri latini, su una sola riga, entro cartiglio rettangolare, impresso perpendicolarmente al bordo. Il bollo presenta 7 lettere: le prime due più distanziate, le ultime quattro a un livello superiore rispetto alle altre. Un segno di interpunzione separa la quinta e la sesta lettera, mentre il rilievo tra le ultime due è stato interpretato come un’impurità sulla superficie. Ipotizzando la presenza di un altro segno tra le prime due lettere, la lettura èdita è stata dunque: D.CACI.DI. Ma il recentissimo rinvenimento di un bollo identico getta nuova luce sui segni di interpunzione, portando ad una diversa lettura: D CACI.D.I.
Produzione: Locale?
Cronologia: I sec. a.C.-I d.C., in base a confronti paleografici
Bibliografia: B. Garozzo, Bolli su coppi ed embrici ad Entella, in Entella I, a cura di G. Nenci, Pisa 1995, 169-186; 180-181; B. Garozzo, Bolli su anfore e laterizi (1992-1997), «ASNP,» s. IV, 1999, 173-175; 175; C. Michelini, Entella fra III sec. a.C. e I sec. d.C. Note preliminari, in Quarte Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del Convegno (Erice, 1-4 dicembre 2000), Pisa 2003, 933-972, 947; B. Garozzo, Bolli su anfore e laterizi in Sicilia (Arigento, Palermo, Trapani), Pisa 2011, 680-681, fig. 305.

 

Dagli oggetti alla storia: È prassi piuttosto comune, nel mondo greco come in quello romano, che i laterizi venissero contrassegnati con bolli impressi, recanti simboli o nomi, generalmente riferibili al fabbricante, o al proprietario della figlina, o al committente. Secondo la lettura èdita, questo bollo – noto a Entella ma al momento non attestato altrove – farebbe riferimento ad un personaggio indicato dai tria nomina tipici dell’onomastica latina: l’abbreviazione del praenomen (D.), il gentilizio (CACI, come di norma al genitivo) e la sequenza iniziale del cognomen (DI), forse di origine greca, per il quale resta aperta una vastissima gamma di possibili scioglimenti. Tuttavia, il frammento identico da poco rinvenuto indurrebbe ad una diversa interpretazione della parte finale del bollo, sulla quale restano al momento aperte alcune ipotesi.
I caratteri paleografici inducono, comunque, ad una datazione tra il I sec. a.C. e il I d.C.

© SNS – Archivio fotografico SAET.
Richiedi l’immagine