Descrizione: Frammento di coppa con basso piede ad anello e parete aperta. Fondo esterno risparmiato; al centro, due sottili cerchi a vernice nera. Tra il piede e i cerchielli verniciati tre lettere greche – ΑΤΑ – incise grossolanamente: la prima alpha è priva del tratto orizzontale, il tau ha il tratto verticale sporgente in alto su quello orizzontale. Il graffito sembra completo almeno a sin., e forse anche a ds.
Dagli oggetti alla storia: La breve iscrizione presente sul fondo di questa coppa attica di età classica va ad aggiungersi alla serie di graffiti vascolari ‘elimi’ – essenzialmente a carattere votivo – noti nell’area nord-occidentale della Sicilia, soprattutto a Segesta ma anche a Monte d’Oro di Montelepre, a Monte Castellazzo di Poggioreale e a Entella.
Queste iscrizioni, brevi, spesso incomplete e con un elevato grado di formularità, databili entro il sec. V a.C., sono designate dal glottonimo ‘elimo’ che ne identifica la lingua e la zona di provenienza, quella che la storiografia greca e romana ricorda come zona di insediamento degli Elimi, ethnos anellenico, βάρβαροι di Sicilia secondo i Greci, che ebbero i loro centri principali in Erice, Segesta e Entella.
L’alfabeto che rappresenta graficamente la lingua encorica è di tipo greco arcaico: una scelta culturalmente marcata, che testimonia l’intensità del contatto e gli effetti di quel processo di acculturazione che fin dal VI sec. a.C. vede coinvolte anche nella Sicilia nord-occidentale genti indigene e Greci. Se quindi si tratta di un antroponimo, esso va probabilmente aggiunto ai nomi personali di origine italica presenti nell’elimo, oppure considerato un nome epicorio affine a quelli etrusco-italici.