Iscrizione graffita E 3659

Classe: Iscrizioni Forma/Tipo: Iscrizione graffita Materiale: Supporto in calcare a globigerine Dimensioni: lungh. 57; alt. 9,2; spess. 12,3 - alt....

Classe: Iscrizioni
Forma/Tipo: Iscrizione graffita
Materiale: Supporto in calcare a globigerine
Dimensioni: lungh. 57; alt. 9,2; spess. 12,3 – alt. delle lettere: 2,6-2,2
Stato di conservazione/restauri: 
Interamente conservata. Parti compromesse dall’alterazione per esfoliazione della superficie iscritta, prodotta da fenomeni di gessificazione del calcare, con conseguente distacco di fogli di ca. 1 mm.
N. Inventario: E 3659
Collocazione: Settore N – Vetrina N
Provenienza: Entella, Necropoli A – Fase ellenistica – Rinvenimento 1989
Contesto di provenienza: Tomba 79
Descrizione: Iscrizione graffita su una della quattro facce – finemente lavorata – di un blocco parallelepipedo, rinvenuto all’interno della tomba a cassa litica, verso Est, in corrispondenza della testa della defunta. Le altre facce mostrano segni di lavorazione più grossolana, con tracce marcate di uno strumento da taglio. L’iscrizione, in gran parte conservata e leggibile, è lacunosa nella parte iniziale e così integrata dal suo editore:

 

ὁ δεῖνα ἐπι]καλεῖ Τακίμα γυναῖκα

 

Priva di caratteri di monumentalità e probabilmente non affidata alle mani di un lapicida, è stata interpretata come un’iscrizione estemporanea, realizzata al momento della tumulazione, in una formula (all’accusativo) che indica lode e invocazione della persona scomparsa, forse da parte dello stesso marito.
Sotto il profilo epigrafico, la presenza di alcuni caratteti tipici dell’alfabeto elimo indica la sua persistenza a Entella ancora alla fine del IV sec. a.C. Lo stesso nome della donna, Takima (non declinato), ricorda altri nomi femminili elimi trisillabici e anche il nesso tak compare su graffiti elimi di Grotta Vanella a Segesta.
Produzione: Locale
Cronologia: Verso la fine del IV sec. a.C.
Bibliografia: G. Nenci, Novità epigrafiche dall’area elima, in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa 1997, 1187-1202; 1189-1191, tav. CCXXXIII, 2-3.

 

Dagli oggetti alla storia: Se l’iscrizione fu realmente graffita in modo estemporaneo al momento della tumulazione della donna, è un documento significativo per avvicinarci ad un episodio di vita privata di Entella nella prima età ellenistica, quando cioè la città era ormai profondamente imbevuta di cultura greca, pur conservando elementi legati alle origini elime dell’insediamento: il nome della defunta, Takima, assonante con altri nomi femminili elimi e scritto con tratti di un alfabeto ancora elimo, testimonia tutto ciò con grande immediatezza.

© SNS – Archivio fotografico SAET.
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