Descrizione: Manico e lama ricavati da un unico pezzo. Manico munito di due spinotti e rivestito in legno, fissato con due chiodi in ferro ribattuti; lama piatta, ad un solo taglio.
Dagli oggetti alla storia: Nonostante la forte ossidazione è riconoscibile la lama a un solo taglio, che suggerisce un impiego per attività domestiche: certamente non si tratta di un manufatto concepito per uso bellico.
La presenza di manufatti in ferro a Entella pone la questione della loro produzione: si trattava di oggetti importati o di manifatture locali?
A Entella, e in altri siti medievali del territorio circostante, sono state rinvenute scorie della lavorazione del ferro. Dal loro esame macroscopico si deduce che si trattava di residui dell’attività di forge o fucine, dove si producevano manufatti da semilavorati o rottami in ferro, o dove si riparavano oggetti ferrosi. Quindi, è anche possibile che questo oggetto – come anche l’altro coltello Inv. E 3276 – sia stato prodotto nelle fucine di Entella. Infatti, scorie recuperate in superficie e in scavo localizzerebbero attività di questo tipo in prossimità del luogo di ritrovamento del coltello e tracce di una vera e propria fucina medievale – con addirittura le scaglie derivanti dalla battitura del ferro incandescente sull’incudine – sono state rinvenute in un altro saggio poco distante.
È suggestivo il fatto che a Bisacquino – un moderno paese non lontano da Entella, documentato anche in epoca medievale – fosse viva ancora pochi anni fa una produzione tradizionale di coltelli e lame di vario tipo per uso agricolo, pastorale e domestico.