Falcetto E 3273

Classe: Strumenti in metallo Forma/Tipo: Falcetto Materiale: Ferro Dimensioni: lungh. tot. 37 - lungh. codolo 8; largh. lama 2,5 (base)...

Classe: Strumenti in metallo
Forma/Tipo: Falcetto
Materiale: Ferro
Dimensioni: lungh. tot. 37 – lungh. codolo 8; largh. lama 2,5 (base) – 2
Stato di conservazione / restauri: Ricomposto interamente da tre frammenti; molto ossidato
N. Inventario: E 3273
Collocazione: Settore H – Vetrina H4
Provenienza: Entella, Palazzo fortificato – Edificio superiore (SAS 2) – Rinvenimento 1992
Contesto di provenienza: Piano pavimentale (US 1457) dell’ultima fase di vita del castello, nell’ambiente R

Descrizione: Lama a sezione triangolare e immanicatura a sezione quadrata

Produzione: Non determinata
Cronologia: XIII secolo
Bibliografia: A. Corretti, Entella, in Federico e la Sicilia. Dalla terra alla corona, Palermo 1995, 93-110; 105, scheda [A45].

 

Dagli oggetti alla storia: L’oggetto è stato trovato sul pavimento, in un ambiente (R) del castello. La posizione, sul piano di calpestio della fase finale di vita, fa pensare che sia stato abbandonato dagli ultimi abitatori o frequentatori dell’edificio, forse perché danneggiato: in effetti, al momento del ritrovamento era rotto in tre frammenti poi ricomposti nel restauro. Per quanto ossidato, l’oggetto è facilmente identificabile come una falce, con lama non molto arcuata, poco larga, a sezione triangolare.
Strumenti simili si trovano in altri castelli siciliani (ad esempio a Segesta e a Calathamet). Essi testimoniano la varietà delle attività che si svolgevano nel complesso palaziale, più probabilmente negli ambienti di servizio da esso dipendenti.
 La mente va a un documento dell’imperatore Federico II, che spiegava al Pontefice – che insisteva perché si recasse alla Crociata – come non potesse allentare la stretta sui Musulmani ribelli di Sicilia (tra cui anche gli abitanti di Entella) per evitare che potessero scendere al piano e raccogliere il grano
(sata colligere). Forse, più del ferro delle armi, erano le lame di falci come queste a dare ancora a quella comunità assediata sul pianoro di Entella una speranza di vita e di libertà.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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