Macina E 3624

Classe: Macine Forma/Tipo: Macina a tramoggia Materiale: Pietra lavica dall’isola di Vulcano (shoshonite eoliana) Dimensioni: base 49,5 x 22; alt....

Classe: Macine
Forma/Tipo: Macina a tramoggia
Materiale: Pietra lavica dall’isola di Vulcano (shoshonite eoliana)
Dimensioni: base 49,5 x 22; alt. 17,6
Stato di conservazione/restauri: 
Ricomponibile per la metà ca. da due frammenti contigui
N. Inventario: E 3624
Collocazione: Settore I
Provenienza: Entella – Rinvenimento sporadico 1989
Contesto di provenienza: Non determinabile
Descrizione: Forma rettangolare. Cornice a fascia rilevata con angoli ben distinti, più larga sui lati brevi, uno dei quali conserva parte dell’incavo a sezione rettangolare per l’asta di manovra e il limite della fenditura longitudinale della tramoggia. Pareti esterne oblique e inclinate a restringersi verso l’alto, ma con inclinazioni differenti. Pareti dei lati brevi munite di un solco orizzontale. Superficie di molitura orizzontale, molto lisciata dall’usura.
Produzione: Isole Eolie
Cronologia: Tra IV e II-I sec. a.C.
Bibliografia: M.G. Canzanella, Per uno studio della cultura materiale: le macine da Entella, in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del Convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa 1997, 251-290; 268-269, tav. XLII, 1; D. Daniele, Studio chimico-petrografico e individuazione delle aree di provenienza del materiale lavico delle macine di Entella, ibid, 465-524; 481-482, 501-503.

 

Dagli oggetti alla storia:  Una delle azioni più importanti per il vivere quotidiano – la molitura di granaglie per produrre farine – è ben attestata a Entella da decine di macine di diversa tipologia e materiale, testimoni materiali di un’attività domestica, generalmente svolta dalle donne, durante tutta la storia della città, dalle origini al Medioevo.
Dopo i tipi più semplici, costituiti da pietre a superficie inclinata o piano-convessa, usate in associazione a macinelli, in età ellenistica dall’Egeo si diffonde in Occidente il tipo a tramoggia: di forma rettangolare, esso veniva azionato mediante un’asta, che fungeva da leva, fissata alla sommità o sulle pareti laterali. Il prodotto da macinare era versato nella tramoggia e, una volta ridotto a farina, raccolto sul sottostante piano orizzontale. Fondamentale per la qualità della macinazione era la durezza della pietra. In età ellenistica e romano-imperiale il materiale preferibilmente utilizzato è la pietra lavica proveniente dalle aree vulcaniche, Etna, Pantelleria, Ustica, Sardegna, costa campano-laziale e, come in questo caso, isole Eolie.

© SNS – Archivio fotografico SAET.
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