Descrizione: Parte inferiore di alto piede a tromba, con margine appiattito e gambo cilindrico centinato. Sulla superficie esterna tre nervature plastiche ad andamento verticale; superfici accuratamente lisciate.
Dagli oggetti alla storia: Significative testimonianze della più antica frequentazione dell’area ai piedi della Rocca di Entella sono emerse nel 1990 poco ad Ovest della Necropoli A. Sotto potenti strati di detriti della montagna è stata individuata una sequenza di strati antropizzati, il più antico dei quali ha restituito, insieme a ossi animali combusti, vasi d’impasto foggiati senza l’uso del tornio. Il corpo ceramico, le forme – in particolare coppe carenate su alto piede a tromba, come questa – e le decorazioni a nervature plastiche permettono di inserire gli esemplari entellini nella facies del Medio Bronzo siciliano che, riconosciuta per la prima volta sulla costa siracusana e a Panarea nell’arcipelago eoliano, dal nome dei siti eponimi viene definita “di Thapsos-Milazzese”.
La ridotta estensione dello scavo (una trincea preventiva alla realizzazione di un accesso stradale all’area archeologica), in cui non sono state individuate strutture ma solo reperti mobili, non consente di avanzare ipotesi attendibili sulla destinazione dell’area in tale epoca.