Descrizione: Orlo a piccola tesa aggettante all’interno e all’esterno; a metà della vasca lieve carena all’esterno e risega all’interno; piede ad anello. Vetrina verde chiaro, densa, piuttosto opaca, a buccia d’arancia, disposta all’interno e all’esterno solo in una stretta fascia sotto l’orlo. Due fasce più scure attraversano diametralmente l’interno della vasca.
Dagli oggetti alla storia: Questo grande bacino invetriato monocromo verde proviene dai livelli di rioccupazione medievale al di sopra dei resti degli edifici ellenistici nel vallone orientale della Rocca. Potrebbe trattarsi di un prodotto locale, dal momento che nell’Entella di età sveva è documentata la produzione di recipienti invetriati, con o senza decorazione solcata.
Il bacino deve aver avuto un certo valore per i proprietari dal momento che, come vediamo, si presero la cura di ripararlo dopo che si era spaccato quasi a metà. Si vedono infatti i fori di riparazione, allineati a due a due ai due lati della linea di frattura. Grappe in piombo o filo metallico tenevano uniti i due pezzi, quasi certamente legati anche con collanti.
Si tratta di un sistema di riparazione che troviamo utilizzato fin dall’antichità e che sopravviveva ancora in epoche recenti, come testimonia la novella La Giara di L. Pirandello.