Busto fittile E 3304

Classe: Coroplastica Forma/Tipo: Busto fittile femminile Materiale: Terracotta Dimensioni: alt. 13,5; largh. alla base 11,4 Stato di conservazione / restauri:...

Classe: Coroplastica
Forma/Tipo: Busto fittile femminile
Materiale: Terracotta
Dimensioni: alt. 13,5; largh. alla base 11,4
Stato di conservazione / restauri: Integro
N. Inventario: E 3304
Collocazione: Settore F – Vetrina F2
Provenienza: Entella, Area edifici pubblici nel vallone Est – Fase ellenistica – Rinvenimento 1993
Contesto di provenienza: US 3100 – Deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico

Descrizione: Alto polos; capigliatura a ciocche voluminose che incorniciano il volto, con scriminatura al centro della fronte; orecchini a bottone (?). Retro piatto e lisciato. Internamente cavo.
 Presenta deformazione sul busto. Matrice stanca.

Produzione: Locale?
Cronologia: Fine del IV sec. a.C.
Bibliografia: M.C. Parra, Un deposito votivo di fondazione ad Entella nel IV sec. a.C., in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa 1997, 1203-1214; 1205-1206, tav. CCXXXIX, 2; Parra in M.C. Parra, M. de Cesare, Gli edifici del vallone orientale della Rocca, «ASNP», s. IV, IV, 1, 1999, 37-55; 39, fig. 31b.

 

Dagli oggetti alla storia: È noto che il culto di Demetra e Kore ebbe grande rilievo in Sicilia, dove il mito colloca il ratto di Kore da parte di Ade e la successiva restituzione della figlia alla madre Demetra, episodio che simboleggia l’alternanza delle stagioni.


Sono molti i santuari delle due divinità femminili (Thesmophoria) noti archeologicamente nell’isola e non mancano casi in cui una stessa città ne ebbe due, uno urbano e uno suburbano: è questo il caso anche di Entella. Busti fittili di figura femminile modiata, come questo rinvenuto nel deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico, sono oggetti ricorrenti nelle offerte alla divinità, in questo caso Demetra, il cui culto è attestato a Entella nei suoi due Thesmophoria, attivi tra la fine del VI e la prima metà del III sec. a.C.: quello urbano, di cui fa parte il ‘granaio’, che occupa una vasta area della zona orientale della città e quello periurbano all’estremità opposta, appena al di fuori della cinta muraria.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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