Anfora a figure nere E 1026

Classe: Ceramica a figure nere Forma/Tipo: Anfora Materiale: Ceramica Dimensioni: max. 4,3 x 5 Stato di conservazione / restauri: Si conserva solo...

Classe: Ceramica a figure nere
Forma/Tipo: Anfora
Materiale: Ceramica
Dimensioni: max. 4,3 x 5
Stato di conservazione / restauri: Si conserva solo un piccolo frammento del corpo del vaso con parte della raffigurazione
N. Inventario: E 1026
Collocazione: Settore E – Vetrina E4

Provenienza: Entella – Rinvenimento sporadico 1987

Contesto di provenienza: Non determinabile

Descrizione: Piccolo frammento di parete con raffigurazione di un auriga su quadriga, di cui si conservano le protomi di due cavalli affrontati e, dietro, parte di una figura maschile.

Produzione: Attica – Pittore di Antimenes
Cronologia: 530 a.C. ca.
Bibliografia: M. de Cesare, Le importazioni di ceramica figurata attica ad Entella: alcune osservazioni, in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa 1997, 357-370; 358, tav. LV, 2.

 

Dagli oggetti alla storia: Questo piccolo ma suggestivo frammento di scena figurata è tutto ciò che resta di un’anfora attribuita al Pittore di Antimenes, uno dei maggiori nella tecnica delle figure nere, attivo ad Atene tra il 530 e il 510 a.C., ma presente anche in Occidente: a Lipari e nella Sicilia greca, da Catania, a Siracusa, a Camarina e Agrigento. Minore appare la diffusione dei suoi prodotti nella parte occidentale dell’isola, dove è presente solo ad Entella e forse a Segesta, ovvero in città dell’entroterra e dalle comuni origini anelleniche (elime).
Anche se il rinvenimento casuale del frammento non permette di collegarlo ad un preciso contesto, la sola, accertata, presenza a Entella di questo Pittore e di un suo tema figurativo ricorrente conferma – assieme ad altri reperti di ceramiche attiche dello stesso periodo – la forte e precoce capacità recettiva di questa città nei confronti della ‘cultura’ greca e dei suoi prodotti, attribuendole un ruolo importante nel processo di scambi tra mondo indigeno e Greci.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

Richiedi l’immagine