Vasetti miniaturistici E 518, E 579, E 580

Classe: Ceramica miniaturistica Forma/Tipo: Coppetta biansata, olpetta e stamnos (da sin. a ds.) Materiale: Ceramica Dimensioni: E 518, diam. orlo 3,7;...

Classe: Ceramica miniaturistica
Forma/Tipo: Coppetta biansata, olpetta e stamnos (da sin. a ds.)
Materiale: Ceramica
Dimensioni: E 518, diam. orlo 3,7; alt. 2,7 – E 579, diam. orlo 1,9; alt. 4,2 – E 580, diam. orlo 1,9; alt. all’orlo 3,7.
Stato di conservazione / restauri: Integri, fatta eccezione per una piccola lacuna sull’orlo in E 518 e per la mancanza di un’ansa in E 580.
N. Inventario: E 518, E 579, E 580 (da sin. a ds.)
Collocazione: Settore I – Vetrina I1

Provenienza: Entella, Area edifici pubblici nel pianoro sommitale sud-orientale – Rinvenimento 1989

Contesti di provenienza: Strato di uso e abbandono sopra il piano roccioso (US 63; E 518); crollo di tegole (US 6; E 579); strato di uso con forti tracce di bruciato e molte ossa di animali, tra il crollo e il piano roccioso (US 67; E 580).

Descrizione: Coppetta (a sin.): orlo verticale semplice e indistinto, vasca emisferica, rastremata verso il basso, piede a disco; anse a bastoncello, orizzontali, ad angolo acuto.
Olpetta (al centro): orlo indistinto, superiormente piatto, collo trococonico a profilo concavo, corpo globulare; ansa a nastro.
Stamnos (a ds.): orlo semplice, arrotondato, corpo ovoidale, piede a disco, troncoconico; ansa a nastro verticale, impostata sulla spalla. Presenta forti tracce di bruciato.

Produzione: Probabilmente locale
Cronologia: IV sec. a.C.
Bibliografia: D. Moreschini, SAS 12, «ASNP», s. III, XX, 2-3, 1990, 505-512; 508, tav. CXV, 2; Ead., SAS 12, «ASNP», s. III, XXII, 3, 1992, 700-704; 702-704, tavv. XXXV, 2 e XXXVII, 1.

 

Dagli oggetti alla storia:  Vasetti miniaturistici come questi sono molto comuni nei contesti cultuali del mondo greco. Concepiti per una destinazione votiva, privi di un’utilità pratica, potevano simboleggiare i pasti rituali e le libagioni compiute nei santuari. Oppure si può immaginare che fossero dedicati in sostituzione di oggetti più costosi: ceramiche di vario genere, di cui il vasellame miniaturistico riproduce le forme. In alcuni casi, la prevalenza di determinate forme può essere indice di peculiari caratteristiche del culto e di specifiche pratiche rituali.
Oltre alla loro destinazione votiva, è anche possibile che potessero avere funzioni pratiche, come contenitori di piccole quantità di cibo o di liquido: la forma primaria di offerta alla divinità.
 Il rinvenimento di questi e altri oggetti miniaturistici negli strati d’uso dell’edificio pubblico al margine del pianoro sommitale della Rocca d’Entella, di fronte al thesmophorion urbano, arricchisce i contorni della sua connotazione sacra, peraltro già ben testimoniata da altre tipologie di reperti e da caratteristiche topografiche e architettoniche.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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