Lucerna invetriata E 1175

Classe: Lucerne invetriate Forma/Tipo: Lucerna monolicne, a vasca aperta Materiale: Ceramica a vetrina piombifera Dimensioni: max. 8,2 x 7; alt....

Classe: Lucerne invetriate
Forma/Tipo: Lucerna monolicne, a vasca aperta
Materiale: Ceramica a vetrina piombifera
Dimensioni: max. 8,2 x 7; alt. 3.
Stato di conservazione / restauri: Integra; manca una piccola parte del beccuccio
N. Inventario: E 1175
Collocazione: Settore H – Vetrina H3
Provenienza: Entella, Palazzo fortificato – Edificio Superiore (SAS 2), Ambiente B – Rinvenimento 1989
Contesto di provenienza: Livello di abbandono (US 1300) in Ambiente B o Ḥammām: prima metà XIII sec.

Descrizione: Vasca aperta e un solo beccuccio pinzato. Vetrina incolore su tutta la superficie. All’interno della vasca, decorazione con grossolano motivo a raggiera in verde scuro; all’esterno, tocchi sparsi in verde scuro.

Produzione: Locale?
Cronologia: Fine XII-prima metà XIII sec.
Bibliografia: A. Corretti, M. Gargini, Edificio medievale (SAS 1-2), «ASNP», s. III, XXII, 3, 1992, 627-648; 638, tav. VIII, 4; A. Corretti, Entella, in Federico e la Sicilia. Dalla terra alla corona, Palermo 1995, 93-110; 98-99, scheda [A30].

 

Dagli oggetti alla storia: Anche questa lucerna proviene dal contesto di abbandono nell’ḥammām. Serviva per l’illuminazione, utilizzava olio o grassi contenuti nella vasca, che fornivano combustibile a uno stoppino posto nel beccuccio. Si tratta di una forma di lunga durata, che sostituisce le lucerne a vasca chiusa in uso in età islamica, a loro volta derivanti da modelli già in uso nell’antichità classica.
La forma a vasca aperta si afferma dopo la metà del XII secolo e caratterizza quindi la tarda età normanna e l’età sveva. Quando si prova a immaginare i modi di vita di epoche passate, occorre tenere presente che i mezzi di illuminazione disponibili fino all’avvento della luce elettrica non erano assolutamente paragonabili, per potenza, disponibilità, durata e pulizia, alle fonti di luce artificiale di cui oggi possiamo avvalerci.
Le sere, e le notti, erano in genere veramente buie.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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