Descrizione: Cinque coppette biansate ed una monoansata, del tipo ad orlo semplice, diritto, leggermente arrotondato; vasca poco profonda a profilo continuo, arrotondato o con leggera carenatura a metà della parete; fondo piano o leggermente concavo; anse a bastoncello applicate all’altezza dell’orlo. Vernice rossa all’estremità delle anse in E 4290.
Nella foto, E 4290, 4291, 4292, 4293, esemplificative del tipo.
Dagli oggetti alla storia: È noto che il culto di Demetra e Kore ebbe grande rilievo in Sicilia, dove il mito colloca il ratto di Kore da parte di Ade e la successiva restituzione della figlia alla madre Demetra, episodio che simboleggia l’alternanza delle stagioni.
Sono molti i santuari delle due divinità femminili (Thesmophoria) noti archeologicamente nell’isola e non mancano esempi in cui una stessa città ne ebbe due, uno urbano e uno suburbano: è questo il caso anche di Entella.
Queste coppette, come altre simili rinvenute nel deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico, furono utilizzate per offerte alle divinità ctonie, Demetra e Persefone, il cui culto è attestato a Entella nei due Thesmophoria attivi nella città tra la fine del VI e la prima metà del III sec. a.C.: quello urbano, di cui fa parte il ‘granaio’, che occupa una vasta area della zona orientale della città e quello periurbano all’estremità opposta, appena al di fuori della cinta muraria.