Descrizione: Orlo a profilo concavo con margine arrotondato, ampia vasca su stelo molto basso e tozzo, piede ‘a toro’; anse a bastoncello, impostate appena sotto la carenatura e inclinate. Interamente verniciata, ad eccezione della parte interna delle anse, di due piccole fasce tra le loro attaccature (handle-panels) e della base di appoggio del piede.
Dagli oggetti alla storia: Questa kylix, definita di tipo C nella prima classificazione delle coppe attiche a vernice nera, è molto diffusa anche nel mondo greco occidentale tra gli ultimi decenni del VI e i primi del V sec. a.C. Compare in contesti abitativi e funerari, come oggetto di corredo nelle sepolture; nella Sicilia centro-occidentale è spesso associata a ceramiche di tradizione indigena. Anche a Entella sono numerosi gli esemplari rinvenuti, ma questo è l’unico trovato pressoché integro, nell’area della “Necropoli A”, dove sono stati riconosciuti e scavati tre livelli di sepolture, relative alla prima e tarda età ellenistica e al Medioevo. Materiali di corredo funerario più antichi, ma non riconducibili a sepolture note, testimoniano un uso della necropoli anche in età arcaico/classica: presenze sporadiche e fuori contesto dovute a esumazioni e rimozioni avvenute nelle fasi successive di utilizzo dell’area. Anche questa kylix, trovata assieme a numerosi frammenti di ceramica dipinta di tipo indigeno riferibili ad un unico vaso di forma chiusa, in un piccolo anfratto nella roccia forse usato per scopi votivi, è una significativa testimonianza dell’uso e dei rituali che già nella tarda età arcaica dovettero interessare quest’area periurbana di Entella.