Descrizione: Due lekythoi identiche per dimensioni, forma e decorazione. Bocchello troncoconico, con margine piano (E 340), collo a profilo concavo, spalla obliqua, corpo cilindrico rastremato verso il basso, piede a disco, ansa a nastro impostata tra il collo e la spalla. Parti verniciate: bocchello, ad eccezione del labbro; esterno dell’ansa; terzo inferiore del corpo e faccia superiore del piede. Alla base del collo, raggiera di tratti; sulla spalla corona di boccioli di loto stilizzati; spigolo della spalla marcato da linea a vernice nera; sul corpo tre palmette verticali separate da boccioli di loto e contornate da archi sovradipinti in bianco; sotto, fascia a vernice nera.
Dagli oggetti alla storia: La “Necropoli A” di Entella ebbe tre consistenti fasi d’uso testimoniate dalle innumerevoli sepolture messe in luce tra il 1987 e il 2005: nella prima e nella tarda età ellenistica, poi in età medievale. Tuttavia, in vari punti dell’area sono stati rinvenuti anche materiali di corredo funerario più antichi e non riconducibili ad alcuna delle sepolture individuate. L’ipotesi più plausibile è che si tratti di testimonianze residue di un uso della necropoli in età arcaico/classica e che la loro presenza sporadica e fuori contesto sia dovuta ad operazioni di rimozione, esumazione e sconvolgimento avvenute nelle fasi successive di utilizzo dell’area funeraria.
Le due lekythoi, di un tipo seriale molto diffuso nei decenni iniziali del V sec. a.C. in Sicilia e Magna Grecia, sono un esempio significativo di questo fenomeno.