Descrizione: Alto polos; capigliatura a ciocche sommarie schiacciate ai lati del volto; orecchini a bottone (?); alla base del collo lieve accenno della scollatura della veste che forma sorta di apici sulle spalle. Retro piatto, lisciato. Internamente cavo. Difetti di cottura evidenti sulla superficie. Matrice stanca.
Dagli oggetti alla storia: È noto che il culto di Demetra e Kore ebbe grande rilievo in Sicilia, dove il mito colloca il ratto di Kore da parte di Ade e la successiva restituzione della figlia alla madre Demetra, episodio che simboleggia l’alternanza delle stagioni.
Sono molti i santuari delle due divinità femminili (Thesmophoria) noti archeologicamente nell’isola e non mancano casi in cui una stessa città ne ebbe due, uno urbano e uno suburbano: è questo il caso anche di Entella. Busti fittili di figura femminile modiata, come questo rinvenuto nel deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico, sono oggetti ricorrenti nelle offerte alla divinità, in questo caso Demetra, il cui culto è attestato a Entella nei suoi due Thesmophoria, attivi tra la fine del VI e la prima metà del III sec. a.C.: quello urbano, di cui fa parte il ‘granaio’, che occupa una vasta area della zona orientale della città e quello periurbano all’estremità opposta, appena al di fuori della cinta muraria.