Piede a tromba E 2960

Classe: Ceramica d’impasto Forma/Tipo: Piede a tromba di bacino carenato Materiale: Ceramica Dimensioni: diam 19; alt. max cons. 14,5 Stato...

Classe: Ceramica d’impasto
Forma/Tipo: Piede a tromba di bacino carenato
Materiale: Ceramica
Dimensioni: diam 19; alt. max cons. 14,5
Stato di conservazione / restauri: Ricomposto da alcuni frammenti e integrato con restauro
N. Inventario: E 2960
Collocazione: Settore E – Vetrina E1
Provenienza: Entella, Sondaggio in profondità ad Ovest della Necropoli A (Trincea 1) – Rinvenimento 1990
Contesto di provenienza: Strato soprastante (US 13) un’ampia lente di terra bruciata e carboni, pertinente alla prima fase di antropizzazione dell’area.

Descrizione: Parte inferiore di alto piede a tromba, con margine appiattito e gambo cilindrico centinato. Sulla superficie esterna tre nervature plastiche ad andamento verticale; superfici accuratamente lisciate.

Produzione: Non determinata
Cronologia: Media età del Bronzo, facies di Thapsos-Milazzese (XV-XIII sec. a.C.)
Bibliografia: R. Guglielmino, Entella. La Necropoli A: nuovi dati, in Giornate Internazionali di studi sull’area Elima. Atti del Convegno (Gibellina, 19-22 settembre 1991), Pisa-Gibellina 1992, 371-378; 377, tav. XLII, 4; C.A. Di Noto, Materiale preistorico dalla Trincea nr. 1, in AA.VV., Entella. Relazione preliminare delle campagne di scavo 1990-1991, «ASNP», s. III, XXIV, 1, 1994, 128-132; 132, tav. VII, 6; R. Guglielmino, La necropoli di Entella, in Nécropole et Sociétés antiques (Grèce, Italie et Languedoc). Actes du Colloque International (Lille 1991), éd. par J. de La Genière, Naples 1994, 203- 219; fig. 6.

 

Dagli oggetti alla storia: Significative testimonianze della più antica frequentazione dell’area ai piedi della Rocca di Entella sono emerse nel 1990 poco ad Ovest della Necropoli A. Sotto potenti strati di detriti della montagna è stata individuata una sequenza di strati antropizzati, il più antico dei quali ha restituito, insieme a ossi animali combusti, vasi d’impasto foggiati senza l’uso del tornio. Il corpo ceramico, le forme – in particolare coppe carenate su alto piede a tromba, come questa – e le decorazioni a nervature plastiche permettono di inserire gli esemplari entellini nella facies del Medio Bronzo siciliano che, riconosciuta per la prima volta sulla costa siracusana e a Panarea nell’arcipelago eoliano, dal nome dei siti eponimi viene definita “di Thapsos-Milazzese”.
La ridotta estensione dello scavo (una trincea preventiva alla realizzazione di un accesso stradale all’area archeologica), in cui non sono state individuate strutture ma solo reperti mobili, non consente di avanzare ipotesi attendibili sulla destinazione dell’area in tale epoca.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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