Unguentari E 401, E 403, E 404, E 2516

Classe: Unguentari Forma/Tipo: Unguentari fusiformi e piriforme Materiale: Ceramica acroma Dimensioni: diam. orlo 3,6 min. - 4,1 max.; diam. piede 2,9...

Classe: Unguentari
Forma/Tipo: Unguentari fusiformi e piriforme
Materiale: Ceramica acroma
Dimensioni: diam. orlo 3,6 min. – 4,1 max.; diam. piede 2,9 min. – 3,3 max.; diam. max. 5,6 min. – 6,7 max.; alt. 11,5 min. – 20,5 max
Stato di conservazione / restauri: E 401, integro. Gli altri, ricomposti interamente da alcuni frammenti e integrati con restauro nelle piccole lacune
N. Inventario: E 401, E 403, E 404, E 2516
Collocazione: Settore G – Vetrina G3
Provenienza: Entella, Necropoli A – Fase tardoellenistica – Rinvenimenti 1989 e 1991 (E 2516)
Contesto di provenienza: Strato di uso (US 177) riferibile alla frequentazione cultuale dell’area funeraria in prossimità del basamento per offerte (trapeza) rinvenuto nella parte più settentrionale della necropoli.

Descrizione: Orlo spiovente, a sezione triangolare (E 401 e 404), alto collo cilindrico (E 403 e 404, lievemente rastremato verso il basso), corpo fusiforme evoluto (con diam. max. nella parte centrale del corpo), breve stelo cilindrico centinato che si allarga a formare il piede troncoconico, indistinto. Tracce di annerimento da esposizione al fuoco. E 2516 si differenzia per il corpo piriforme su base campanulata che lo riconduce ad una tipologia cronologicamente precedente. Nell’immagine, da sin. a ds., E 403, E 401, E 404, E 2516.

Produzione: Locale?
Cronologia: Fine III-II sec. a.C., anche in base al contesto di provenienza
Bibliografia: Per E 401, E 404 vd. C.A. Di Noto, R. Guglielmino, Necropoli A. Analisi dei materiali di età ellenistica, in AA.VV., Entella. Relazione preliminare della campagna di scavo 1989, «ASNP», s. III, XXII, 3, 1992, 719-746; 733-734, tav. XLVI, 4b e 2c. E 403, E 2516, inediti.

 

Dagli oggetti alla storia: Gli unguentari sono tra gli oggetti più comuni nei corredi funerari, dove si ritiene abbiano sostituito in età ellenistica le lekythoi come contenitori di profumi. Tra il IV sec. a C. e la fine dell’età repubblicana, ma ancora fino alla prima metà del I sec. d.C., la loro forma si evolve passando dal tipo piriforme al fusiforme, che si sviluppa facendosi sempre più sottile e allungato. Nella Necropoli A di Entella, gli unguentari sono molto comuni soprattutto nelle sepolture tardoellenistiche. Ma questi esemplari, assieme
ad altri rinvenuti nello stesso contesto, ci raccontano una storia ancora diversa: la loro giacitura e le tracce di esposizione al fuoco rivelano che facevano parte di offerte per i defunti, ritualmente bruciate su un basamento in pietra (trapeza) rinvenuto nel settore più a Nord della necropoli. I resti di questi sacrifici – ceramiche (soprattutto unguentari e lucerne) miste a carboni e ossi animali combusti – venivano poi accantonati in deposizioni votive sul piano di calpestio o in piccole fosse circostanti la trapeza stessa.

 

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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