Statuetta fittile E 3309

Classe: Coroplastica Forma/Tipo: Statuetta femminile, tipo di Demetra (o offerente) con porcellino Materiale: Terracotta Dimensioni: alt. 20; alt. base 2,3;...

Classe: Coroplastica
Forma/Tipo: Statuetta femminile, tipo di Demetra (o offerente) con porcellino
Materiale: Terracotta
Dimensioni: alt. 20; alt. base 2,3; largh. base 8,7; foro di scarico 5 x 2
Stato di conservazione/restauri: Interamente conservata. Scheggiature sul polos e sul seno, piccola lacuna sulla base
N. Inventario: E 3309
Collocazione: Settore F – Vetrina F2
Provenienza: Entella, Area edifici pubblici nel vallone Est – Fase ellenistica – Rinvenimento 1993
Contesto di provenienza: US 3100 –  Deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico
Descrizione: Figura stante su base a tronco di cono, con gamba sin. leggermente flessa.
 Polos alto e svasato; capigliatura a bande lisce con scriminatura al centro della fronte (?); chitone con apoptygma che lascia scoperte le caviglie; himation che copre il polos e scende drappeggiato a scialle su spalle, braccia e lungo la figura; braccia strette sotto il petto a sorreggere un porcellino. Retro piatto lisciato, con ampio foro ovale di scarico. Internamente cava. Matrice assai stanca.
Produzione: Locale?
Cronologia: Prima metà del V sec. a.C.
Bibliografia: M.C. Parra, Un deposito votivo di fondazione ad Entella nel IV sec. a.C., in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa 1997, 1203-1214; 1206, tav. CCXXXVIII, 3.

 

Dagli oggetti alla storia: È noto che il culto di Demetra e Kore ebbe grande rilievo in Sicilia, dove il mito colloca il ratto di Kore da parte di Ade e la successiva restituzione della figlia alla madre Demetra, episodio che simboleggia l’alternanza delle stagioni.
 Sono molti i santuari delle due divinità femminili (Thesmophoria) noti archeologicamente nell’isola e non mancano casi in cui una stessa città ne ebbe due, uno urbano e uno suburbano: è questo il caso anche di Entella.
Le statuette, come questa, rinvenute nel deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico sono immagini della divinità o di un’offerente alla divinità (Demetra), il cui culto è attestato a Entella nei suoi due
Thesmophoria, attivi tra la fine del VI e la prima metà del III sec. a.C.: quello urbano, di cui fa parte il ‘granaio’, che occupa una vasta area della zona orientale della città e quello periurbano all’estremità opposta, appena al di fuori della cinta muraria.

© SNS – Archivio fotografico SAET.
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