Piattello E 3294

Classe: Ceramica acroma fine Forma/Tipo: Piattello su alto piede Materiale: Ceramica Dimensioni: diam. orlo 9,2; diam. piede 5,7; alt. 7,9...

Classe: Ceramica acroma fine
Forma/Tipo: Piattello su alto piede
Materiale: Ceramica
Dimensioni: diam. orlo 9,2; diam. piede 5,7; alt. 7,9
Stato di conservazione / restauri: Interamente conservato
N. Inventario: E 3294
Collocazione: Settore F – Vetrina F3
Provenienza: Entella, Area Edifici pubblici nel vallone Est – Fase ellenistica – Rinvenimento 1993
Contesto di provenienza: US 3100 – Deposito di fondazione del ‘granaio’ ellenistico

Descrizione: Orlo estroflesso, a tesa leggermente pendula; vasca poco profonda, carenata; alto piede modanato a metà dello stelo e all’attacco del piede a tromba, con base piana.

Produzione: Locale
Cronologia: Fine del IV sec. a.C.
Bibliografia: M.C. Parra, Un deposito votivo di fondazione ad Entella nel IV sec. a.C., in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa 1997, 1205; Parra in M.C. Parra, M. de Cesare, Gli edifici del vallone orientale della Rocca, «ASNP», s. IV, IV, 1, 1999, 39, fig. 32b; M.C. Parra, Ad Entella, tra un granaio ed un oikos: nuovi dati sulla thysia di fondazione, in Quarte Giornate Internazionali di Studi sull’area elima. Atti del convegno (Erice, 1-4 dicembre 2000), Pisa 2003, 1029-1030, tav. CLXXVI, 3.

 

Dagli oggetti alla storia:  È noto che il culto di Demetra e Kore ebbe grande rilievo in Sicilia, dove il mito colloca il ratto di Kore da parte di Ade e la successiva restituzione della figlia alla madre Demetra, episodio che simboleggia l’alternanza delle stagioni.
 Sono molti i santuari delle due divinità femminili (Thesmophoria) noti archeologicamente nell’isola e non mancano casi in cui una stessa città ne ebbe due, uno urbano e uno suburbano: è questo il caso anche di Entella.
Piattelli e lucerne su alto piede sono diffusi nelle pratiche cultuali per Demetra e Kore, il cui culto è attestato a Entella nei due Thesmophoria attivi nella città tra la fine del VI e la prima metà del III sec. a.C.: quello urbano, di cui fa parte il ‘granaio’, che occupa una vasta area della zona orientale della città e quello periurbano all’estremità opposta, appena al di fuori della cinta muraria.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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