Provenienza: Entella, Abitato medievale nella dorsale centrale di Rocca d’Entella (SAS 9) – Rinvenimento 1987
Descrizione: Orlo verticale arrotondato, con tre solcature; corpo bitroncoconico, con carena tra spalla e pancia posta al terzo inferiore, piede ad anello. Piccola ansa ad orecchia, pizzuta, con nervatura centrale. Solcature a reticolo exciso sulla spalla. Vetrina verde chiaro all’interno, incolore (perché deteriorata) all’esterno.
Dagli oggetti alla storia: Insieme ad altri reperti, alcuni dei quali esposti all’Antiquarium [vd. anfora con pareti cordonate E 1768], questa tazza invetriata proviene dal settore dell’abitato medievale entellino che occupava la dorsale centrale della Rocca. Doveva trattarsi di un quartiere artigianale, come documentano i grandi blocchi di scarti di fornace di tegole medievali qui rinvenuti.
Venendo all’oggetto di questa scheda, per le caratteristiche del corpo ceramico si tratta molto probabilmente di un prodotto entellino: del resto, è documentata a Entella (almeno tra fine XII-XIII secolo) la manifattura di ceramiche invetriate verdi a decorazione solcata, come appunto il nostro vaso.
Come numerosi altri reperti, insieme alle imponenti strutture ancora visibili sulla Rocca d’Entella, anche questa tazza ci riporta alla fase finale della vita di Entella, quando fu capitale di un emirato che solo con ampio dispiego di forze l’imperatore Federico II poté abbattere. E con altri luoghi della rivolta – come Iato e Segesta – Entella condivide, oltre al sogno di libertà e alla dolorosa sconfitta, anche aspetti e oggetti della vita quotidiana, come questa tazza.