Askos ippomorfo E 1651

Classe: Vasi configurati Forma/Tipo: Askos ippomorfo Materiale: Terracotta Dimensioni: alt. cons. 12,4 Stato di conservazione / restauri: Si conservano la testa...

Classe: Vasi configurati
Forma/Tipo: Askos ippomorfo
Materiale: Terracotta
Dimensioni: alt. cons. 12,4
Stato di conservazione / restauri: Si conservano la testa (lacunosa), il collo e parte dei quarti anteriori
N. Inventario: E 1651
Collocazione: Settore G – Vetrina G1
Provenienza: Entella, Sondaggio in profondità ad Ovest della Necropoli A (Trincea 1) – Rinvenimento 1990
Contesto di provenienza: Strato di formazione arcaica (fine VII-metà V sec. a.C.) (US 7) a Est della Necropoli A

Descrizione: Muso squadrato, criniera eretta, resa plastica di occhie orecchie. Fasce di vernice, diversamente diluita, di colore variante dal rosso al nero, sulla zampa anteriore ds., alla base del collo, sul muso e sulla criniera, forse a rappresentare i finimenti.

Produzione: Regionale
Cronologia: Ultimi decenni del VI – primi del V sec. a.C. ca.
Bibliografia: R. Guglielmino, Entella. Esplorazioni e saggi di scavo eseguiti nel 1990 a O della Necropoli A. I dati di scavo, «ASNP», s. III, XXIV,1, 1994, 100-128; 122-125, tav. VI, 4; Id., Materiali arcaici e problemi di ellenizzazione a Entella, in Seconde Giornate Internazionali di Studi sull’Area Elima, Atti del Convegno (Gibellina, 22-26 ottobre 1994), Pisa-Gibellina 1997, 923-956; 943-945, tav. CLXXXV, 1.

 

Dagli oggetti alla storia:  In Sicilia, come in Grecia, oggetti di questo tipo furono molto diffusi: ne sono stati identificati gruppi diversi prodotti a Siracusa, Randazzo e soprattutto Selinunte, che ebbe contatti ben noti con Entella fin da età arcaica.
 Il rinvenimento nella necropoli suggerisce che questo oggetto ebbe una funzione di balsamario-giocattolo collegato ad una sepoltura, probabilmente infantile, come già aveva ipotizzato Paolo Orsi per tutta la classe dei vasi plastici zoomorfi di età arcaica e classica.
Non si deve comunque dimenticare che oggetti di questo tipo possono aver avuto anche un significato cultuale, vista l’abbondanza dei ritrovamenti nei depositi votivi di importantissimi santuari arcaici della Sicilia: quello della Malophoros a Selinunte e il thesmophorion di Bitalemi a Gela.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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