Pisside a v.n. sovradipinta E 345-346

Classe: Ceramica a vernice nera sovradipinta Forma/Tipo: Pisside stamnoide Materiale: Ceramica Dimensioni: diam. orlo 7,7; diam. piede 5,5; alt. con...

Classe: Ceramica a vernice nera sovradipinta
Forma/Tipo: Pisside stamnoide
Materiale: Ceramica
Dimensioni: diam. orlo 7,7; diam. piede 5,5; alt. con coperchio 6,8 – diam. coperchio 6,2
Stato di conservazione/restauri: Interamente conservata; piccole lacune sull’orlo integrate con restauro
N. Inventario: E 345-346
Collocazione: Settore G – Vetrina G2
Provenienza: Entella, Necropoli A – Fase ellenistica – Rinvenimento 1987
Contesto di provenienza: Banco gessoso (US 61) sotto allo strato superficiale.

Descrizione: Alto orlo svasato con gradino all’interno, corpo lenticolare, piede ad anello; anse verticali a bastoncello impostate sulla spalla. Coperchio lievemente conico con pomello conico (E 346). Decorazione sovradipinta in bianco-rosa a palmette stilizzate affiancate da due croci uncinate a ds., con punti tra gli uncini, su un lato, da due rosette stilizzate sull’altro. File di puntini disposti verticalmente scandiscono e delimitano le due serie di motivi. Fondo esterno e superficie interna del coperchio risparmiati.

Produzione: Locale?
Cronologia: Fine IV – inizi III sec. a.C.
Bibliografia: R. Guglielmino, Necropoli A, «ASNP», s. III, XVIII, 4, 1988, 1523-1542; 1539-1540, tav. CCCVI, 1-2.

 

Dagli oggetti alla storia: Dalla ceramica protogeometrica e geometrica, a quella corinzia e poi attica a figure nere e rosse, la forma della pisside (pyxis), a pareti generalmente verticali o convesse e dotata di un coperchio, è considerata un vaso di uso prevalentemente femminile, utilizzato per contenere profumi, unguenti, gioielli. Le pissidi stamnoidi come questa prendono il nome da un altro vaso caratterizzato da anse verticali impostate sulla spalla, lo stamnos, anch’esso generalmente ricondotto all’ambito femminile.
Pissidi di questo tipo sono state rinvenute a Entella nell’area della ‘Necropoli A’ e anche in contesti urbani. Le decorazioni, in genere a motivi vegetali monocromi, riconducono ad un ambiente produttivo verosimilmente locale. Questo esemplare, un unicum per la sua decorazione più articolata, non proviene da una sepoltura e la sua presenza è spiegabile come il risultato di rimozioni, esumazioni e sconvolgimenti avvenuti, nella stessa area funeraria, in epoche successive alla fase di utilizzo ellenistica.

© SNS – Archivio fotografico SAET.

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