Provenienza: Entella, Necropoli A – Fase ellenistica – Rinvenimento 1989
Descrizione: Entrambe hanno orlo a echino su collo lievemente bombato distinto dalla spalla da una lieve gola; spalla diritta o lievemente concava, corpo ogivale, puntale espanso; anse a sezione ovale impostate tra collo e spalla.
Dagli oggetti alla storia: Dagli ultimi decenni del VI agli inizi del III sec. a.C. le città greche d’Occidente, oltre ad alcuni insediamenti ellenizzati, producono una serie di contenitori ceramici per l’esportazione di liquidi (specialmente vino e olio) e di altre derrate e merci, note come “anfore greco-occidentali”. Tutte queste produzioni adottarono un modello formale comune, con orlo arrotondato, collo cilindrico distinto, corpo globulare, puntale. Questo modello si evolve nel corso di questa produzione plurisecolare, con una tendenza generale all’allungamento delle dimensioni e allo snellimento della forma. Le anfore qui descritte (due sottomisure) appartengono alla fase finale dell’evoluzione formale.
Ciò che interessa è che queste due anfore, per il corpo ceramico, appartengono con ogni probabilità alle produzioni entelline, individuate grazie a scarti di fornace e analisi delle argille. La cosa non stupisce in quanto le fornaci di Entella producevano fin dall’età arcaica ottimo vasellame da mensa e da dispensa, oltre a laterizi e ampi bacini decorati a stampo.
L’importanza della produzione anforica sta nel fatto che essa documenta indirettamente una produzione agricola del territorio, che veniva versata nei contenitori qui manufatti ed esportata, oltre che consumata in loco. Che si trattasse di vino lo suggeriscono le fonti letterarie e i tipi monetali, più tardi ma certamente ispirati a una produzione locale ancora fortemente identitaria.